sabato 2 febbraio 2013

Le Avventure di Falcor lo Strigo - I - Caccia alla Strega - Parte VI

Ci fu un rumore di qualcosa spostato a fatica e poi una sezione della
parete, di circa due passi di lunghezza, ruotò verso il sarcofago più vicino.
Dungeon Master: «Usciamo...» disse qualcuno. Ci fu un rumore di qualcosa spostato a fatica e poi una sezione della parete, di circa due passi di larghezza, ruotò verso il sarcofago più vicino. Un uomo con indosso una sorta di cervelliera di ferro e un giustacuore di cuoio liso e sporco di intonaco lo spinse fino ad aprirlo abbastanza da uscire. Dietro di lui c'era un altro uomo, più alto ma magro, dalla faccia spaurita che teneva saldamente in mano un badile la cui lama, notò lo strigo, era particolarmente affilata.
«Non si vede nulla!» disse il primo. «Aspetta...» disse il secondo e prese una lanterna schermabile e un attimo dopo la luce inondò l'ambiente, facendo strizzare spiacevolmente in fretta le pupille dello strigo.
«Per il Benedetto!» disse uno dei due vedendo la carneficina dei ghoul.
«Ma chi sei?» chiese quello che aveva aperto la porta segreta.

Falcor: Attese con somma pazienza che gli uomini decidessero tra loro se fosse o meno il caso di avventurarsi in quelle tanto pericolose cripte. Tuttavia, lo strigo non si aspettò di veder muovere un meccanismo di tale portata, tanto che, inarcando un sopracciglio, manifestò la sua sorpresa. Scosse un poco lo spalle. Non disse nulla fin quando la luce non rischiarò la stanza, illuminandolo «Il mio nome è Falcor , e sono uno strigo. Piuttosto di voi, che mi dite signori?»

Dungeon Master: «Un che?» domandò quello alto.
«Un ammazzamostri, Goldo. Lui è Goldo e io sono Dolfo. Avrai capito bene che non siamo cacciatori di mostri. Ma se vuoi possiamo fare a metà della roba che c'è qui, visto che tu hai fatto fuori quelle cose. Magari puoi darci una mano ad aprire l'altra tomba o fare la guardia mentre lo facciamo noi...»

Falcor: Scrutò i due attentamente con quei suoi occhi tanto inumani e temibili, rimase per qualche lungo attimo in assoluto silenzio, infine, con compostezza , senza quasi muovere alcun muscolo facciale , rispose. «Goldo, Dolfo, vi invito ad andarvene, lo dico per voi, non è posto per chi è armato di un badile. Qua è pieno di Necrofagi, e presto altre di queste bestie saranno attirate qua dai corpi dei loro stessi compagni, non è il caso che rimaniate. Ditemi piuttosto, sapete qualcosa di una bambina e della strega? Oppure avete avuto solo cervello per razzolare i tesori dei morti?»

Dungeon Master: «La bambina della strega?» chiese Goldo.
«La solfa del pecoraio...» gesticolò Dolfo.
«Ah!» rispose Goldo.
Dolfo si avvicinò al sarcofago aperto. «Va bene ce ne andremo, ma prima lasciaci prendere queste cose...» e afferrò il medaglione d'argento al collo del cadavere per vedere come toglierlo.

Dolfo il Tombarolo
«...Lui è Goldo e io sono Dolfo. Avrai capito bene che
non siamo cacciatori di mostri. Ma se vuoi possiamo fare
 a metà della roba che c'è qui, visto che tu hai fatto fuori
 quelle cose. Magari puoi darci una mano ad aprire l'altra
 tomba o fare la guardia mentre lo facciamo noi...»
Falcor: Sospirò, non aveva intenzione di perdere tempo con quei due stupidi tombaroli. Mentre il tipo armeggiava, sposto lo sguardo sulla via dietro da dove era giunto poco prima, come aspettandosi di vedere da un momento all'altro giungere qualche altro necrofago tanto per cambiare. «Dunque?»

Dungeon Master: «Non ne sappiamo nulla della strega» disse Goldo.
«Solo quello che ci ha detto il pecoraio. Cercavamo questo posto e lui sapeva dov'era. Per fortuna questa zona era ancora intatta - riuscì a togliere il medaglione - Ecco! - Afferrò la spada e la lama arrugginita andò in pezzi - Fatto!»
«E' stata una bella idea sfondare il muro con il segno sopra.» disse Goldo annuendo, poi guardò strano la spada di Falcor.
«Dolfo! Ma è d'argento! Varrà una fortuna!» Lo strigo lesse la cupidigia nello sguardo e nel tono dell'uomo alto.

Falcor: Attese somma calma che i due terminassero di fare i loro comodi all'interno di una fredda e tetra cripta come quella, sicuramente non un ambiente per individui poco avvezzi all'uso delle armi e del cervello. Sopratutto quest'ultima cosa sembrava mancare ai due, quando, notando la lama d'argento stretta nella dritta dello strigo, la osservarono in modo sospetto. Di rimando, Falcor, fissò invece i due, con una di quelle sue espressioni che solitamente bastava ad allontanare i più..«Anche la vostra testa varrà una fortuna. Vedete di mantenerla attaccata al collo.»

Dungeon Master: Dolfo si era spostato vicino alla tomba chiusa e stava prendendo qualcosa da uno degli zaini. Scosse il capo e disse: «Non fare l'idiota Goldo! Se vuoi fare la fine di questi cosi qui sbudellati per terra penso che lo strigo ci metterà più di un attimo ad accontentarti. Invece vieni qui con la palanca e aiutami ad aprire questa, sennò poi questa roba me la tengo tutta io.»

Falcor: Certo, l'essere balia dei due uomini non era sua prerogativa, ma era comunque bene premurarsi che i cacciatori non facessero alcun tipo di sciocchezza, perché in quel caso, avrebbero messo in pericolo non solo loro ma anche lo strigo. Cosi, con tono fermo, disse. «Basta. Non ho intenzione di perdere ancora tempo, signori, adesso direi che è il caso di filare alla svelta, lo dico perché non ci sarà sempre lo strigo Falcor ha vegliare sui vostri sederi. Meglio se uscite ora che di problemi non dovrebbero esservene.»

Dungeon Master: Dolfo lo guardò per un momento. Fece per dire qualcosa, poi tacque e iniziò a raccogliere le sue cose che erano sparse per terra e metterle nello zaino. «Gondo aiutami!» disse soltanto.
In pochi momenti i due ebbero raccolto tutto. «Siamo pronti - Dolfo si mise lo zaino in spalla - Vai avanti tu?»

Falcor: Mosse la mano per poi dire con tono sarcastico «Se volete andare voi...» Sapendo che i due avrebbero sicuramente esitato, avanzò, stando ben attento e pronto a scattare. Certo, avrebbe dovuto affrontare probabilmente altri necrofagi, ma in questo caso, la cosa da tenere d'occhio erano i due uomini che lo precedevano. Ritornò comunque sui suoi passi, mantenendo un profilo basso..

Dungeon Master: I due probabilmente lo temevano a sufficienza da non fare scherzi, e arrivarono senza problemi fino alla stanza dove c'era la vasca e alla scala che portava verso le rovine della torre. «Vieni fuori con noi?» Chiese Dolfo «Abbiamo una fiasca di vino sul mulo qui vicino e visto che ci hai salvato la pelle te ne vorrei offrire un po'!»

Falcor: Scosse il capo a quelle parole, rivolgendo loro un mezzo, pessimo, sorriso. «Se volete, attendetemi pure nel paese più vicino, prima ho da finire di sbrigare qualcosa qua. Devo trovare quella fantomatica strega..Voi siete sicuri di non aver udito o vista nulla di strano?»

Avanzò circospetto passo dopo passo, fino a che il corridoio non si allargò di botto
in una stanza rettangolare piuttosto ampia e lunga abbastanza da non poterla cogliere
tutta con un colpo d'occhio dal margine del corridoio.
Dungeon Master: «Se quei cosi non li trovi strani, no - Dolfo indicò verso l'interno del sotterraneo - però siamo scesi una rampa di scale nel passaggio centrale a destra, ma quando abbiamo visto che la parete col segno era stata già sfondata siamo tornati indietro. Quei cosi devono essere venuti o da lì o dall'altro passaggio, quello a sinistra, perché nel corridoio dove ci hanno intrappolato c'è solo un'altra porta chiusa verso la fine.»

Falcor: Si trovavano in quel momento tutti e tre all'esterno della struttura, i due cacciatori di tesori, erano stati appena “scortati” dallo strigo verso l'uscita. «Molto bene Dolfo, Gondo. Cercate di evitare di cacciarvi in altri guai e sopratutto di fare una brutta fine, almeno per i prossimi sei mesi, almeno i miei sforzi per tirarvi fuori da quel buco saranno serviti a qualcosa..Spero si rivedervi» Con quelle poche parole, lo strigo, infine, si congedò, non troppo intenzionato a perdere tempo in un altra amichevole chiacchierata. La pozione occhi di gatto non sarebbe durata per sempre, era meglio affrettarsi prima che i suoi effetti svanissero. Così, discese nuovamente in quel tetro antro, ripassò dalla sala del bagno antico..ed infine..si ritrovò nuovamente al bivio. Una scala che scendeva ed una via che doveva condurre chissà dove.

Dungeon Master: Falcor cercò di individuare qualche traccia che potesse fargli capire chi altro fosse passato di lì di recente, ma quelle che trovò gli risultarono troppo confuse per poter determinare una direzione sicura. Parevano andare dappertutto.

Falcor: In questi casi, la cosa migliore da fare era andare a sinistra, anche perché sembrava essere l'unica delle due vie che non scendeva verso il basso. E, discendere in un momento come quello, senza prima liberarsi le spalle da altri eventuali pericoli, poteva solo metterlo ancora più a rischio. Convenendo dunque che fosse meglio procedere per la via piana, lo strigo, stringendo saldamente l'elsa dello spadone d'arto nella man dritta, avanzò nelle ombre svoltando sulla mancina, come suggerimento tra l'altro dei due cacciatori di tombe. I suoi occhi ancora riuscivano a penetrare le ombre in una maniera sorprendente, ma quanto ancora sarebbe durata quella pozione? Avrebbe resistito fino alla fine dell'avventura, oppure di punto in bianco la sua vista si sarebbe oscurata?

Dungeon Master: Avanzò circospetto passo dopo passo, fino a che il corridoio non si allargò di botto in una stanza rettangolare piuttosto ampia e lunga abbastanza da non poterla cogliere tutta con un colpo d'occhio dal margine del corridoio. L'ambiente era vuoto, ma odorava di legno marcio. L'unico arredo era una specie di tavolo, sarcofago o rilievo di marmo bianco, ma era al margine della sua visuale e non riusciva a vederlo bene da lì.

Falcor: Fu proprio quell'unico , distante, arredo che attirò l'attenzione del cacciatore di mostri. Solitamente se si fosse trattato di un qualche tipo di sarcofago, ciò avrebbe quasi sicuramente significato la presenza in un ambiente come quello, sopratutto dato che v'era una strega che girava per il sotterraneo, di qualche altro ghoul oppure peggio..Ed era proprio a quel peggio che Falcor stava attento...Si avvicinò..molto lentamente..con la lama che si muoveva descrivendo cerchi nell'aria, pronto a scattare al minimo movimento sospetto.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...