domenica 3 novembre 2013

Le Avventure di Falcor lo Strigo - II - Scorta e Corriere - Parte II

Falcor: «Buon per me se si tratta di un animale sveglio, anche perché coloro che fanno il mio mestiere devono essere sempre pronti ad andarsene da un posto alla svelta» Sospirò per un attimo, annuendo, per poi farsi dare la sella da carico. Prendendo poi per le cinghie il cavallo, il quale probabilmente era già munito di tutto quello che serviva per viaggiare, si fece aiutare dal garzone nel portarlo fuori per poi farsi indicare la direzione giusta.

Dungeon Master: Il cavallo lo seguì docilmente fino alla bottega del maniscalco che era anch'essa nella piazza del mercato. A quell'ora la fornace era spenta e quello che, a giudicare dal grembiule di cuoio che indossava e dalle dimensioni delle sue braccia, doveva essere il maniscalco stava discutendo con un uomo dai capelli bianchi ben vestito.

Falcor: «Perdonate maniscalco» Si avvicinò a lui a gran passi, scrutandolo dall'alto al basso per un lungo istante, per poi in fine, dopo un lungo sospiro, parlare. «Avrei questa sella da carico da cambiare con una sella da monta per questo bigio»

Dungeon Master: «Un momento solo borgomastro» disse il maniscalco all'altro uomo.
«Fatemela un po' vedere...» chiese il maniscalco e la soppesò per qualche momento. Nel mentre Falcor notò che l'altro lo stava squadrando da capo a piedi.
«Sembra in buone condizioni. Ne ho un paio da monta nel retrobottega. Aspettatemi qui un momento... Borgomastro perdonatemi...»
«Potrei permettermi una domanda?» chiese il borgomastro quando il maniscalco si fu allontanato.

Borgomastro di Bergental
«Non che io voglia offendervi in alcun modo con la mia affermazione se sbaglio,
ma avete l'aspetto di uno di quei mercenari che danno la caccia a creature che
altri eviterebbero e che si immischiano nelle cose di magia... sbaglio?»
Falcor: Con la sua mancina teneva ancora ferma la briglia del bigio che, probabilmente, alla vista del neo sopraggiunto, non avrebbe potuto far a meno si sbuffar un poco. Sinistra, il cavallo che da pochi minuti era divenuto suo, gli avrebbe dovuto cambiare nome, questo era certo, e lo avrebbe dovuto anche far il più in fretta possibile. Mentre tali pensieri discorrevano nella sua mente. «Potete permettervene anche due, per quel che mi riguarda»

Dungeon Master: «Non che io voglia offendervi in alcun modo con la mia affermazione se sbaglio, ma avete l'aspetto di uno di quei mercenari che danno la caccia a creature che altri eviterebbero e che si immischiano nelle cose di magia... sbaglio?»

Falcor: «Quei mercenari noti con il nome di Stighi, signor borgomastro» Gli rispose con una vena di sarcasmo, accompagnato da un tetro mezzosorriso che comparve sulle sue labbra. «Immagino che abbiate qualcosa da domandarmi, o magari un incarico da affidarmi..non penso che altrimenti molti si metterebbero a far quattro chiacchere con me per qualche altro motivo..» Si soffermò dando ancor una volta una carezza all'animale, cercando di farlo abituare alla sua presenza. Infine, dopo aver ripreso fiato con un sospiro, aggiunse dell'altro. «Tranne i maghi..loro sono sempre ben disposti a fare a pezzi qualunque cosa sia interessante e strana..»

Dungeon Master: «Si... Strigo era proprio il termine che mi sfuggiva... non volevo certo paragonarvi ad un comune mercenario. Ne vediamo parecchi qui come suppongo vi sarete accorto. Resta però il fatto che vi fate pagare. Ma comunque non importa adesso. Avete mai sentito parlare del Peltro di Bergental o di Tallis il Prudente?»
Per quanto il borgomastro li avesse resi pomposi con la sua pronuncia Falcor non aveva mai sentito parlare né dell'uno né dell'altro

Falcor: «No, non ho mai sentito parlare ne dell'uno, ne dell'altro..» Si gratto la barba, lisciandosi un paio di volte il mento con il palmo della mano destra, mentre con gli occhi fissava pensieroso il cielo, nella speranza di un illuminazione da parte di quest'ultimo circa il significato di quelle parole. Illuminazione che non sopraggiunse affatto, tanto che, lasciando ricadere gli occhi sul proprio interlocutore, Falco fece vibrare testa e spalle, ammettendo la propria ignoranza.

Dungeon Master: «Immaginavo...» il borgomastro assunse un espressione del tipo straniero ignorante.
«La nostra cittadina Bergental è famosa per la produzione di Peltro. Ci sono delle miniere di stagno a est sulle montagne...»
Il maniscalco tornò con un paio di selle da monta dall'aspetto usato ma decente che sembravano quasi identiche.
«Eccole qui... questa - alzò quella che teneva con la mano destra - ha qualche tasca in più e viene 15 soldi di differenza, l'altra posso dartela per 10.»

Falcor: Ascoltò con interesse le parole del Borgomastro, annuendo via via che gli fuoriuscivano dalle labbra, fin quando, con l'arrivo del maniscalco, non furono troncate. «Vada per la sella da quindici soldi, qualche tasca in più non mi farà altro che comodo..specie con tutte queste porcherie di mostro che devo portarmi appresso...» Si soffermo per poi riprendere il discorso. «Immagino che un po' ci voglia per effettuare il cambio? In quel caso andrei a cercare un emporio, mentre concludo il discorso con il signor Borgomastro..»

Dungeon Master: «Non molto, ma se volete vi do anche una controllata ai ferri dell'animale...» si offrì il maniscalco.
«Sarò lieto di accompagnarvi dal nostro Hardig dopo che avrete finito qui così potremo continuare la nostra discussione... avete tempo, no?» chiese il borgomastro

Falcor: Annui in direzione del maniscalco ringraziandolo. Infine, tornando sul borgomastro disse con far composto. «Partirò domani mattina per un favore ad una persona,dunque di tempo ne ho abbastanza per parlare con voi fino al sorgere del nuovo sole..» Smosse la mano in attesa che fosse l'altro a fargli strada.

Dungeon Master: Il borgomastro lo guidò verso un edificio di pietra. Dall'aria che aveva doveva essere uno dei più vecchi del paese. L'uomo però si fermò sotto il porticato in pietra di questo.
«Ecco il nostro palazzo di mercato. Ma prima che entriate vorrei finire di spiegarmi... posso?»

Falcor: Segui l'uomo attraverso il piccolo borgo, dando di tanto in tanto uno sguardo a ciò che l'attorniava, giusto per capire com'esso era composto nel caso in cui vi fosse tornato in futuro. Giunto infine dinnanzi all'emporio tanto ricercato, si fermò alla richiesta del borgomastro, che ormai pareva quasi pregasse in ginocchio lo strigo d'ascoltarlo da quanto s'era fatto insistente. Smuovendo la mancina e incrociando le braccia al petto dunque, lo strigo, con professionalità, accetto di ascoltarlo, ricordandosi di non avere tanta fretta in fondo. «Parlate pure Borgomastro..»

Dungeon Master: «Come vi dicevo ci sono delle miniere di stagno sulle montagne e periodicamente noi mandiamo un carro a portare gli approvigionamenti ai minatori e a riportare indietro il metallo grezzo... Ma alcuni anni fa un'epidemia ha ucciso buona parte dei minatori e siamo stati costretti a rimpiazzarli con dei prigionieri, sapete i criminali non mancano mai in un paese come il nostro dove passa tanta gente anche brutta...»
Il borgomastro capì che si stava dilungando troppo. «Insomma... dovreste portare un messaggio a Tallis il Prudente da parte mia e del Consiglio Cittadino!» L'uomo parve sgonfiarsi non appena le parole uscirono dalla sua bocca.

Bottegaio del Palazzo di Mercato di Bergental
Nel mentre lo strigo aveva guardato all'interno, vedendo solo un lungo bancone con
un uomo corpulento dai capelli neri che a sua volta sbirciava verso l'esterno. Dietro di
lui vi erano sacchi, botti e alcuni contenitori di vetro, non vedeva altro da lì.
Falcor: Nulla di troppo difficile, ed in fondo pareva che portare un messaggio non fosse nulla di troppo difficile, anche se, nel richiedere l'aiuto di uno strigo, vuol dire che qualcosa sotto v'era. «Non comprendo cosa vi spinga a chiedere ad uno strigo di portare un messaggio piuttosto che a qualsiasi altra persona..tuttavia..se avrete la pazienza di aspettare fino a domani pomeriggio, momento in cui avrò presumibilmente terminato quel favore di cui vi parlavo, sarò felice di aiutarvi..» Annui al borgomastro ammiccando con gli occhi verso l'emporio.

Dungeon Master: «E'... E'...» il borgomastro pareva in difficoltà a trovare le parole.
Nel mentre lo strigo aveva guardato all'interno, vedendo solo un lungo bancone con un uomo corpulento dai capelli neri che a sua volta sbirciava verso l'esterno. Dietro di lui vi erano sacchi, botti e alcuni contenitori di vetro, non vedeva altro da lì.
«E' perché voi siete un uomo d'arme di quelli avvezzi a queste cose, e quindi portare un messaggio a un mago non vi imbarazza più di tanto... quanto vorreste per il disturbo... si tratterebbe di tre giorni di viaggio tra andata e ritorno... a cavallo naturalmente...»

Falcor: Si passò una mano sul mento all'udire tali parole da parte del borgomastro, sopratutto nell'attimo in cui disse che colui che sarebbe andato a trovare, altri non era che un mago. Il genere di individui che si ponevano sempre dinanzi a chiunque altro.. Ma in fondo, dato che non aveva null'altro da fare.. Dopo che avrebbe portato da Ugaro sua moglie ed i suoi figli, sarebbe potuto partire alla volta delle cave. «Sta bene. Datemi pure la missiva adesso o comunque fatemela avere in qualche modo, se tutto va bene..entro una settimana questo vostro amico arcanista avrà la missiva, ovviamente spero che il pagamento sia anticipato,.non so se i miei impegni mi consentiranno di tornare indietro.» Disse con tutta franchezza per poi, iniziare ad entrare,dopo aver bussato, ovviamente seguito dall'uomo, nell'emporio.

Dungeon Master: «Veramente pensavamo di pagarvi una volta avuta la risposta del mago...» disse il borgomastro andandogli dietro.
«Salve Guerriero» disse il bottegaio

Falcor: «Ah un messaggio con risposta...» Annui tra se e se salutando con un cenno di capo il bottegaio mentre i suoi occhi andavano ai vari prodotti e mercanzia varia esposti. «Se c'è qualcosa da nascondere borgomastro siate sincero ora ed adesso, mi sembra tutto troppo semplice..» Sincero e gelido come di suo solito.

Dungeon Master: Lo sguardo dello strigo spaziò per la bottega. Sacchi a destra, barili dietro il bottegaio e una gran quantità di boccali, bottiglie ed altri contenitori guardacaso di peltro ammassati sulle scaffalature a destra. Torce, corde e delle lanterne appese a dei ganci. Alcuni volumi sugli scaffali sotto di essi. Casse davanti al bancone e impilate a sinistra.
«Si tratta solo di quel che é: un messaggio. E' solo che per noi avere a che fare con un mago direttamente... non sarei mai sicuro che chi è andato da lui ci sia andato davvero... non so se capite...»

Falcor: Si avvicinò a quel punto, non notando nulla di particolarmente interessante, direttamente al bancone dell'emporio. «Capisco..I maghi sono una seccatura.» Fu piuttosto breve nel dirlo. «Borgomastro, dunque, avrete il vostro messaggio come promesso, e la risposta, discuteremo più tardi se volete del pagamento, o comunque quando mi darete la missiva..prima di domani mattina possibilmente» Cennò in direzione dell'uomo senza in alcun modo sminuire la sua richiesta, in fondo, era più che lecito aver paura di un individuo dotato di arti arcane, un problema persino per lui. Giunto dinanzi al venditore, comunque, gli domandò quasi sussurrando. «Oltre a questa merce...avete anche altro nel retrobottega di interessante buon uomo?»

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