lunedì 1 aprile 2013

Le Avventure di Izzy Spoon - II - Lungo la Via Segreta dei Nani - Parte III

Dungeon Master: Si svegliò dopo un tempo indefinito. Nulla sembrava cambiato. Salvo che i nani si erano scambiati i ruoli. Daun lo notò e gli si avvicinò con dell'altro pane e una vescica sciabordante, contenente qualche liquido. «Acqua o vuoi qualcosa di più forte, per svegliarti?»

Izzy Spoon: Izzy cerco di snebbiare la mente intorpidita...poi il pensiero della birra lo colpì nei ricordi: «No, l'acqua va benissimo grazie». All'improvviso sentì un bisogno fisico impellente. «Emh...come faccio a...svuotare la mia di vescica?», chiese, visibilmente imbarazzato.

Dungeon Master: Per la prima volta vide il nano sorridere. «Spostati piano verso poppa. In fondo c'è un piccolo portello. Sulla maniglia c'è una cintura che è allacciata con una catena al guscio. Mettitela prima di aprire il portello, poi aprilo, sporgiti quel tanto che serve a... farla fuori del guscio. Quando hai finito chiudi il portello e togliti la cintura. Tutto chiaro?»

Manuale del Cadetto
Il manuale era praticamente una specie di tutore su carta per i cadetti della marina
e spiegava tutto con una pedanteria e mille ripetizioni, come se fosse stato studiato
per far entrare le cose in testa anche ad un sasso. Ma le conoscenze che vi erano
dentro potevano tornare utili nel porto dove era diretto.
Izzy Spoon: Izzy ripassò mentalmente tutto...che casino per farsi una pisciata, pensò. Poi pensò anche che alla creatura non avrebbero fatto piacere i suoi liquidi sul guscio, meglio non indispettire qualunque animale fosse la "cosa" che li trainava. Fece come gli era stato detto e si liberò. «Emh a che punto siamo del viaggio?», disse per non sembrare troppo imbarazzato dalla situazione.

Dungeon Master: «Hai dormito un bel po'. Tra non molto saremo arrivati. Due, forse tre ore. Poi potrai di nuovo tenere sotto i piedi roccia attaccata alla roccia. Non ti piace per nulla questa situazione, eh?»

Izzy Spoon: Izzy finì e sperò di non aver sbagliato nulla. «Eh, devo confessarvi che è una situazione singolare, eh, ehm, spero che la domanda non sia opportuna, ma cos'è che ci sta trainando? Una specie di...tartaruga gigante?». Lo disse sottovoce, come le la creatura avesse potuto sentirlo.

Dungeon Master: Il nano ghignò di nuovo. «Non ci sta trainando nulla in questo momento. La creatura ci aspetta più avanti. Poco dopo che avremo lasciato te. Il guscio è fatto di una pietra particolare che resta sopra l'acqua.»

Izzy Spoon: Sulla faccia di Izzy apparve una faccia delusa: era vero, adesso non erano controcorrente. Avrebbe voluto vedere la creatura, o almeno sapere cosa fosse, ma pensò fosse meglio non fare altre domande. «Ah certo. Che stupido dimenticavo che non siamo controcorrente. Allora io ne approfittò per continuare a leggere», poi si sedette di nuovo e si immerse nuovamente nel libro.

Dungeon Master: Daun annuì senza dire nulla o mostrare il minimo segno di volerlo canzonare.
Izzy tornò alla lettura. Il manuale era praticamente una specie di tutore su carta per i cadetti della marina e spiegava tutto con una pedanteria e mille ripetizioni, come se fosse stato studiato per far entrare le cose in testa anche ad un sasso. Ma le conoscenze che vi erano dentro potevano tornare utili nel porto dove era diretto.
Quasi senza preavviso ma con un notevole sincronismo tutti e quattro i nani presero i pali e bloccarono l'imbarcazione in una sezione del fiume che sulle prime parve a Izzy identica alle altre. Poi notò che sulla sinistra vi era una specie di sporgenza di pietra, circa un paio di palmi più in alto del bordo del guscio, che doveva essere profonda almeno un paio di passi.
I nani guardavano alcuni a monte ed altri a valle della loro posizione come se aspettassero qualcosa.

Izzy Spoon: Izzy ebbe il presentimento che qualcosa stava per succedere: ripose in fretta il libro nello zaino e si portò nella posizione iniziale, accovacciato e raggomitolato come una conchiglia. Cosa stavano aspettando tutti?

Da quel che Izzy poteva vedere stavano per entrare
in un corridoio largo tre passi e alto almeno quattro.
Dungeon Master: L'attesa si protrasse per istanti interminabili. Izzy notò che i volti dei nani già per nulla faceti si facevano seri, forse addirittura preoccupati.
Daun ad un certo punto disse qualcosa nella loro lingua. Uno dei nani afferrò una corta arma ad asta che pareva un incrocio tra una alabarda e una scure e balzò sulla sporgenza, subito seguito da un secondo che teneva in mano una delle catene, che assicurò da qualche parte, Izzy non capì dove, per poi saltare di nuovo a bordo.
«C'è qualcosa che non va», gli disse, «Forse avrai occasione di far capire anche a me come mai Evver ti tiene tanto in conto. Scendiamo...» e saltò sulla sporgenza anche lui, porgendo una mano tesa verso Izzy per aiutarlo a salire.

Izzy Spoon: «Spero proprio di no!», disse Izzy in un fiato: era spaventato sul serio. Era una paura diversa da quella provata alla tomba: questa era la paura dell'ignoto, del pericolo improvviso e dal quale non puoi difenderti; ed era aggravata dai volti spaventati dei nani, i quali erano sempre stati impassibili. Si tirò sul piccolo molo naturale di roccia, aiutato da Daun, estrasse la spada dal fodero e cominciò a guardarsi in giro: l'attesa lo stava uccidendo adesso.

Dungeon Master: «Ci dovrebbe essere almeno una sentinella invece non c'è nessuno di vedetta. Spero sia solo un colpo di sonno...», disse Daun. Izzy vide che un altro nano si era avvicinato alla parete che delimitava il molo e stava osservando qualcosa. Dopo un poco scosse il capo verso Daun.
Questi disse qualcosa all'unico nano rimasto sul guscio e quello passò ai nani una cassa dove vi erano delle cotte di maglia, elmi e delle scuri di piccole dimensioni. A fianco di questa tirò su anche un paio di robusto scudi rotondi di ferro.
«Ti accompagneremo dentro, sperando che sia solo una svista. Ma il mio popolo non fa facilmente di questi errori quindi sta pronto, ma lascia andare avanti noi e non toccare nulla. Questi passaggi non sono fatti per dare un benvenuto agli intrusi...»

Izzy Spoon: Izzy non fece obiezioni e si mise come ultimo del gruppo: i suoi sensi erano all'erta ed era pronto a scattare al primo segno di pericolo.

Dungeon Master: Daun si avvicinò ad un punto della parete che a Izzy non sembrava diverso da qualunque altro e dopo aver armeggiato per qualche momento il giovane vide una sezione di muro larga circa due passi ruotare verso l'esterno rivelando un insospettabile passaggio illuminato in modo tenue come il letto del fiume sotterraneo.
Daun ci si infilò scomparendo per qualche momento, poi ricomparve e quando avanzò di nuovo il nano dietro di lui lo seguì. Il terzo fece cenno a Izzy di entrare per terzo e si preparò a chiudere la formazione. Da quel che Izzy poteva vedere stavano per entrare in un corridoio largo tre passi e alto almeno quattro.
I nani avanzarono con passo spedito nel corridoio svoltando quasi subito a sinistra, e prima di arrivare ad una svolta a destra Izzy notò che sia Daun che quello che lo seguiva si erano fermati a sbirciare dentro delle strette fenditure che si aprivano nella parete. I due nani si guardarono e scossero il capo quasi all'unisono, quindi proseguirono finché il corridoio non svoltò nuovamente a destra per poi finire con una parete appena dopo una ulteriore svolta a sinistra.
Izzy notò varie fenditure nei punti di svolta, che avevano proprio l'aspetto di feritoie.
Daun armeggiò nuovamente con la parete e anche questa si aprì, per rivelarne un'altra appena dietro. Il nano si fermò, intimò il silenzio (anche se nessuno stava facendo rumore) e poggiò l'orecchio contro la parete.
Dopo un tempo indefinito disse: «E' tutto molto strano. ora apro, state pronti...» poi rivolto a Izzy: «Stiamo per entrare in un deposito. Potrebbero esserci dei nemici o dei problemi. Tieni d'occhio Baur dietro di te, se vedi che si ritira nel tunnel seguilo subito e non preoccuparti di noi. Capito?»

Izzy Spoon: «Posso combattere se serve», disse Izzy.

Izzy notò che sia Daun che quello che lo seguiva si erano fermati a
sbirciare dentro delle strette fenditure che si aprivano nella parete.
Dungeon Master: Il nano annuì: «Infatti io mi aspetto che tu combatta se servirà. Avrai spazio quindi prepara un arma che possa sfruttarlo a tuo vantaggio. Potremmo trovarci davanti qualcosa con cui non è gradevole entrare in contatto...»
Quindi senza aspettare la risposta di Izzy si mise ad armeggiare con la parete e anche questa si aprì. I due nani davanti entrarono rapidi nel passaggio e mentre li seguiva Izzy sentì uno dei due dire qualcosa in nanico che suonava sinistro.
In effetti quel che vide non era gradevole: erano appena entrati in quel che doveva essere stato un ampio magazzino, un ambiente quadrato di almeno una quindicina di passi di lato che era ingombro di casse e suppellettili distrutte come se vi fosse passata dentro una tempesta. Ma la cosa più orribile erano i cadaveri di nani accatastati nell'angolo della parete opposta: erano almeno una ventina e dovevano essere morti da più di una settimana. L'odore era quasi insostenibile.
Oltre al passaggio da cui erano arrivati il magazzino aveva solo una via d'uscita che era circa di fronte a quella da cui erano entrati.

Izzy Spoon: Izzy si tappò il naso con la manica e si piegò in due, imponendosi di non stare male. Non voleva parlare per primo, non sapeva cosa dire. Rimase solo lì ad osservare il muro, con la spada in mano, aspettando ordini dai nani.

Dungeon Master: I nani si divisero. Quello dietro di lui restò saldamente a guardia del passaggio, mentre Daun si spostò verso i cadaveri, ne tastò vari con la scure dal manico lungo che aveva e ne girò anche uno sul fianco. L'altro nano si avvicinò alla parete di sinistra e vi ci accostò il viso con circospezione. Solo in quel momento Izzy notò che vi erano delle feritoie anche lì.
Dopo un poco entrambi tornarono indietro e il gruppo fece marcia indietro, tornando nel corridoio. Dopo aver chiuso la porta che li separava dalla stanza Daun disse: «E' assurdo. Lì ci sono almeno venti dei nostri guerrieri e tutti quel che ho visto sono morti senza nemmeno un segno di ferita.» Poi si rivolse a Izzy: «Umano, io adesso manderò indietro due dei miei, puoi tornare indietro con loro all'insediamento se vuoi. Capirei che quella montagna di cadaveri possa averti turbato, perché non lascia indifferente nemmeno me. Ma io e Parin resteremo qui e cercheremo di capire cosa sia successo ed eventualmente affronteremo questa minaccia...»

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