martedì 8 ottobre 2013

Le Avventure di Falcor lo Strigo - II - Scorta e Corriere - Parte I

Falcor: Odiava far sembrare il mestiere degli strighi alla stregua di quello del mercenario, tuttavia era vero che, di qualcosa, doveva vivere. «Per una moneta d'argento porterò vostra moglie e figli in questo luogo, è una promessa.»

Dungeon Master: Il pastore annuì gravemente, disse: «Grazie.» Quindi sorrise ed aggiunse: «Penso che sarete esausto: vi darò il mio letto per stanotte se volete... Andrò a dormire con gli animali... sarà bene che vigili visto che avete detto ci sono in giro i lupi...»

Falcor: «Beh..vi ringrazio..» Annui. Diede un ultimo morso alla formaggio rimasto ed un ultimo sorso alla sua fiaschetta per poi farsi aiutare dal gentil'uomo per alzarsi dal tavolo avviandosi in sua compagnia, lievemente zoppicante, in direzione della stanza a lui assegnata per questa notte.

Orgaro il Pastore
Il pastore entrò nella stanza da letto con un
sacco: «Ho preparato del formaggio e della carne
per il vostro viaggio di ritorno e per quando
accompagnerete mia moglie e i miei figli qui.
Per loro c'è anche una vescica piena di latte.
C'è anche un sacchettino di lana per Ugaro...».
Dungeon Master: La stanza prescelta era in realtà quella ci risultò essere l'unica altra stanza della casa, se si faceva salvo quello che doveva essere il sottotetto.
Vi era una spaziosa madia ed un grande giaciglio di legno con un materasso imbottito di paglia. La stanza odorava di formaggio e latte cagliato.
Orgaro lo aiutò a sistemarsi sul letto e prima di congedarsi gli chiese se voleva chiudesse le imposte di legno delle finestre per attenuare la luce, ancora diffusa dal sole però ormai prossimo al tramonto.

Falcor: Pose entrambe le lame all'interno al di sotto delle coperte, non che non si fidasse del contadino, ma era ferito, la zona nella quale si trovava era piuttosto ostile da quello che aveva avuto modo di sentire, sempre meglio avere una lama al proprio fianco da utilizzare in caso di pericolo. Diede una generale occhiata ad Orgaro per poi ringraziarlo sia a parole, che a gesti, per la cortesia che aveva dimostrato nell'accompagnarlo sino al giaciglio. «Si, meglio..fai attenzione piuttosto là fuori stanotte, meglio essere sempre pronti...e se serve una mano..non esitare a chiedere..»

Dungeon Master: «Terrò il mio bastone sotto mano, come sempre, ma già sapere che la strega è andata ai Demonii mi fa stare più tranquillo...» disse il pastore mentre chiudeva le imposte e le bloccava dall'interno con una robusta asta di legno.
Quindi lo lasciò solo nella stanza per lui buia. Lo strigo invece ci vedeva ancora benissimo. La pozione gatto ancora non si era esaurita, ma l'effetto stava già scemando, segno che presto sarebbe terminato.

Falcor: La notte passo nel migliore dei modi, non ebbe alcun incubo. Lui era uno strigo situazioni come quelle vissute il giorno prima ne avrebbe affrontate a bizzeffe in futuro, non aveva diritto a stare male per cose di quel tipo; era stato preparato fin da giovane alla sopportazione sia fisica che psicologica. «Mm?» Senti bussare alla porta..quei pensieri si dissolsero in un attimo, rendendosi conto che era il contadino, gli disse che poteva entrare.

Dungeon Master: «Sono io Orgaro... Posso?» sentì domandare mentre la porta d'ingresso si apriva lentamente.

Falcor: «Entra pure Orgaro, abbi pazienza se non mi avvicino alla porta, ma ho un po' di mal di schiena...» Gli disse con un tono a metà tra l'ironico ed il sofferente. Prima che l'uomo entrasse, provò a smuovere il braccio mancino nella speranza di non accusare dolori derivanti dagli sforzi del post-combattimento.

Dungeon Master: Si sentiva notevolmente meglio. Incredibile quanto potesse fare una notte di sonno se si era bendati da mani capaci e soprattutto si era passata la prova delle erbe.
Il pastore entrò nella stanza da letto con un sacco: «Ho preparato del formaggio e della carne per il vostro viaggio di ritorno e per quando accompagnerete mia moglie e i miei figli qui. Per loro c'è anche una vescica piena di latte. C'è anche un sacchettino di lana per Ugaro...»

Falcor: Annui dando uno sguardo alla serranda, dalla quale, molto probabilmente, adesso filtravano i vividi raggi del sole. Ascoltò attentamente le parole di quel semplice contadino che in fondo, con le proprie pronte cure, gli aveva salvato la vita. Il pastore ai suoi occhi era un uomo giusto e tutto d'un pezzo, un dono raro negli uomini del tempo. Si alzò in brevi attimi e rimise addosso il corpetto in pelle ancora sporco di sangue, la cotta di maglia, e tutto il resto. Legò alla vita le due orrende teste delle divoratrici, trattate a dovere il giorno prima per non puzzar troppo,. «Sei un abile guaritore. Devo ammetterlo, queste ferite non mi fanno già più male.» Smosse il braccio ancor una volta. Ovviamente agli occhi dell'uomo ciò risultò alquanto strano se non addirittura fantastico. Dopo aver posto le lame nei foderi,prese il sacco portogli dall'uomo, e si avvio verso l'uscita della casa. «Meglio se parto immediatamente, cosi riuscirò a portare la vostra famiglia prima del tramonto, e riuscirò a partire per qualche altra città..»

Ugaro il Buttafuori 
Il buttafuori sollevò un sopracciglio
vedendolo arrivare: «Già di ritorno?
O davvero sei uno Sterminatore o mi
sa 
che porti brutte notizie...»
Dungeon Master: Il pastore si limitò ad annuire accompagnandolo fin fuori della fattoria e quindi lo strigo sentì il suo sguardo sulle sue spalle a lungo mentre si allontanava.
I suoi sensi non lo tradirono ed in men che non si dica, probabilmente più in fretta di quando era giunto lì la prima volta arrivò in vista delle fortificazioni della cittadina. Doveva essere circa metà mattina.

Falcor: Vedendo la cittadina, procedette a passo spedito, volendo concludere una volta per tutte questa storia, consegnare la testa, prendere il cavallo malandato, accompagnare la moglie ed i bambini, per poi ripartire verso altre terre ed altri lavori. Ovviamente si diresse, una volta giunto al villaggio, da Ugaro in persona presso locanda cittadina, sapendo che l'avrebbe facilmente potuto trovare in quel luogo.

Dungeon Master: Trovò l'omone al suo posto, a vigilare sull'ingresso della locanda. Il buttafuori sollevò un sopracciglio vedendolo arrivare: «Già di ritorno? O davvero sei uno Sterminatore o mi sa che porti brutte notizie...»

Falcor: «Sono davvero uno Sterminatore..» Rispose con tono che rasentava la palese ironia, tuttavia dalle sua parole si evinceva una nota di malinconia. Portando la mancina alla cintola, porse entrambe le teste delle divoratrici tenute per i capelli, mentre con la destra gli avvicinò l'enorme sacco datogli dal pastore. «Qua dentro c'è della lana per te , da parte di tuo cugino, Ugaro..»

Dungeon Master: L'omone sbiancò vedendo le teste raggrinzite. Distolse lo sguardo e cercò di dissimulare il suo disagio trafficando col sacchettino di lana del cugino.
«Benissimo...» disse cercando di riguadagnare un certo contegno ed un colorito naturale. «Hai portato a termine il lavoro come avevi promesso e anche io manterrò la mia parte consegnandoti il cavallo. Vieni con me nelle stalle.»

Falcor: Scrollo le spalle portandosi sulla scia dell'uomo, per poi dar uno sguardo alle teste, non sapendo bene in realtà cosa farne, decise che se ne sarebbe disfatto poi successivamente in qualche fiume o altro, in fondo non sarebbe di certo ricresciuta. «Molto bene. Oh giusto, Orgaro mi ha chiesto di accompagnare la sua famiglia a casa, dopo gradirei che tu me la indicassi, se non ti dispiace..»

Dungeon Master: «Di già? - Ugaro era stupito - devi avere fatto proprio un lavoro come-si-deve. Non c'è bisogno che ci vada tu, andrò io un momento a casa nel pomeriggio per farli preparare, in modo che possiate partire domattina. Ecco l'animale comunque...»
Mentre parlava erano entrati nella stalla quasi vuota ed erano arrivati davanti all'alloggiamento del suo nuovo cavallo: un bel baio dall'aria intelligente che li guardava sottecchi mentre il ragazzo di stalla gli dava da mangiare.

Falcor: «In realtà avrei preferito concludere questa storia il prima possibile, ma se vi è più comodo, attenderò fino a domani.» Diede uno sguardo al cavallo, annuendo tra se e se, soddisfatto. Era anche meglio di quanto si era aspettato, da questo momento in poi, avrebbe probabilmente smesso di doversi consumare le suole degli stivali camminando a piedi giorno dopo giorno..Ed avrebbe avuto un nuovo compagno di viaggio. Qualcuno di silenzioso e che non lo avrebbe contraddetto.

Dungeon Master: «Anche io te lo assicuro - il gesto che fece Ugaro era inequivocabile - ma il padrone si è accorto della mia assenza ieri e davvero non posso muovermi prima...»

Falcor: Annuì avvicinandosi nel mentre al quadrupede, scrutandolo ben bene negli occhi, con il suo sguardo tanto gelido e penetrante che di solito di per se faceva mettere a disagio qualunque altra creatura.

Sinistra il baio di Ugaro
Mentre parlava erano entrati nella stalla quasi vuota ed erano arrivati
davanti all'alloggiamento del suo nuovo cavallo: un bel baio dall'aria
intelligente che li guardava sottecchi mentre il ragazzo di stalla gli 
dava da mangiare.
Dungeon Master: appena un attimo dopo aver incrociato lo sguardo dello strigo il cavallo indietreggiò quasi scartando di un passo, abbassando la testa sul cibo.

Falcor: Non replico a seguito di quel curioso atteggiamento da parte dell'animale, si aspettava una reazione simile, rivolse uno sguardo al garzone, cennando leggermente con il capo, per poi provare, con la mancina..a dar una carezza sul collo dell'animale.

Dungeon Master: «si chiama Sinistra, ma è un maschio...» disse il ragazzo come se gli fosse stato chiesto. Il cavallo sopportò la carezza dello strigo, ma non alzò di nuovo la testa per guardarlo.

Falcor: «Lo avevo intuito..» Disse al ragazzo poco distante da lui, limitandosi, come di suo solito, ad un gesto d'assenso di capo. «Dovrò trovarti un nuovo nome bello..» Disse continuando a carezzare la bestia. «Sinistra non mi piace proprio...» Gettando un occhio al buttafuori al suo fianco.

Dungeon Master: «Già...» disse solo il buttafuori. «Ora devo tornare al lavoro. Ci vediamo stasera per accordarci riguardo a domattina...»

Falcor: Salutò con un gesto della mano il buttafuori, andando poi, con fare calmo e tranquillo, a guardare la figura del garzone. «Ti occupi tu di sellarmelo e oppure ci penso io?»

Dungeon Master: «Ehm... - il ragazzo era un poco a disagio - veramente non aveva una sella da monta, ma da carico, anche se si vede che è un animale buono da montare...»

Falcor: «Mmm..c'è emporio in paese? Magari la hanno qualcosa...eviterei di stroncarmi le parti intime per cavalcarlo, temo che per nessuno dei due sarebbe piacevole..Inoltre se hai consigli da darmi su Sinistra..beh..sono qua..» Disse incrociando le braccia senza dar troppo peso al disagio del giovane.

Dungeon Master: «Il maniscalco di certo ne avrà qualcuna e se volete posso darvi quella da carico che aveva così magari potete barattarla con una da monta. Riguardo a darvi dei consigli non mi permetterei mai, perché io agli animali ci bado soltanto, non li porto a sgranchirsi le gambe. Posso dirvi solo che questo mi pare un animale sveglio e che non è per nulla aggressivo, ma nient'altro, mi spiace...»

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