mercoledì 20 febbraio 2013

Le Avventure di Izzy Spoon - I - Il Sepolcro Violato - Parte IV

Izzy Spoon: Izzy guardò il fantasma e sulla sua faccia si formò un'espressione allucinata. In un attimo venne sopraffatto dalle troppe emozioni e le gambe cedettero sotto il peso del ragazzo. «Io…mi…dispiace...non volevo..», furono le uniche cose che Izzy riuscì a balbettare.

Dungeon Master: Al giovane parve vedere la maschera di demonio piegarsi in una smorfia di disprezzo, o forse era solo un ghigno. «TU non volevi?! TIRATI SU, verme, e guarda Hurrill Lama di Luce negli occhi. Perché hai turbato il SUO SONNO?»

Izzy Spoon: Il ragazzo era terrorizzato e voleva scappare, lontano da quel luogo di morti e di fantasmi, ma si costrinse a rimanere e ad affrontare lo spirito. Si alzò a fatica, aiutandosi con le mani: «Mi...mi chiamo Izzy Spoon. Sono stato mandato in missione da Erren a...a recuperare i vostri resti...signore». Fece una breve pausa. «Gli orchetti hanno preso possesso di questo luogo, devo portare via ciò che resta di voi, prima che quei mostri ritornino!».

Dungeon Master: «Quindi ti sei introdotto qui come un furetto nascondendoti a loro o hai combattuto come un lupo sconfiggendo tutti quelli che ti si sono parati davanti?»

Izzy Spoon: Izzy cercò di non apparire né troppo impavido né troppo sprovveduto: «Si…beh era questo il mio intento, ma ho sconfitto solo tre nemici, ho dovuto attirare gli altri fuori con uno stratagemma, erano in troppi: per questo è necessario che io vi porti al più presto fuori da qui! Gli altri potrebbero tornare e non so se gli scheletri basteranno a trattenerli!»

Dungeon Master: «Portarmi fuori di qui? Ma come OSI parlare a Hurril Lama di Luce in questo modo, come se fosse una schiava TIMOROSA! E portare lui dove?»

Izzy Spoon: Izzy cercò di essere meno sfrontato: «Non mi permetterei mai di insinuare una cosa simile: il vostro coraggio non è in discussione. Ma vi chiedo umilmente la vostra fiducia in questa particolarissima situazione in cui mi vengo a trovare: una dimora più degna per il vostro corpo e la vostra anima è stata approntata altrove e sarebbe un piacere per me scortarvici. La mia spada è vostra.» Detto questo si inchinò, offrendo la spada alla figura fluttuante. “Dio, spero che non stiano tornando...”, pensava.

Dungeon Master: «Una nuova dimora?», il tono dello spirito sembrava addolcirsi «Più degna? Perché questa è divenuta indegna? O perché Hurril sia venerato?»

Urial lo Sciamano dei Lupi del Sole
...insieme ad un umano magro con indosso abiti di pelliccia,
e, cosa ancora più notevole una grande pelle di lupo di
color ambrato, che il giovane non aveva mai visto,  la cui
testa faceva da cappuccio all'uomo.
Izzy Spoon: Izzy intravide un'opportunità per convincere lo spirito e levarsi da quel luogo il più velocemente possibile: «Perché sia venerato, mio signore, perché sia più vicino al popolo che tanto ha amato e protetto quando era in vita e perché ormai non sarebbe tollerabile che egli riposi in questo luogo, lordato da bestie immonde quali sono gli orchetti. Il riposo e la gloria eterna vi attendono, mio signore».

Dungeon Master: «Così sia allora! Ora io e te diverremo una cosa sola...» disse e la sua immagine divenne una sagoma vorticante di luce e avvolse Izzy come in un turbine.
Il giovane decise di non resistere alla forza che sembrava insinuarsi nella sua mente e nel suo corpo. Un lampo di luce lo accecò e quando riaprì gli occhi si ritrovò ancora in ginocchio vicino al sepolcro, con la spada in una mano e l'urna funeraria nell'altra. Questa però non riluceva più come prima.
Non si sentiva molto diverso da prima, ma inspiegabilmente si sentiva anche più sicuro, determinato e quel sepolcro gli sembrava molto meno brutto ora.

Izzy Spoon: “Ma cosa diavolo è successo?”, si chiese Izzy alzandosi. L'ultima cosa che ricordava era lo spirito che calava su di lui e una forza estranea che cercava di fondersi a lui. Si era abbandonato a quella presenza, non sentiva ostilità provenire da lei. Quando realizzò veramente ciò che era successo si sentì profondamente turbato, ma anche rassicurato: stava diventando più forte. Con questa nuova sicurezza, Izzy era di un passo più vicino alla sua missione. Ripose l'urna nella sacca, rinfoderò la spada e si avviò verso l'uscita della tomba, ansioso di farsi baciare ancora una volta dal sole della speranza.

Dungeon Master: Izzy uscì all'aperto. Si sentì bene come non si era mai sentito, come se la stanchezza fosse rimasta nella tomba e uscendone lui se ne fosse liberato.
Si diresse percorrendo a ritroso la via che aveva fatto col nano e dopo una buona camminata arrivò all'ingresso fortificato dell'insediamento. I nani di guardia lo fecero entrare senza fargli troppe domande, salvo se era lui ad essere uscito con Evver.
Dopo che il giovane rispose affermativamente la guardia gli disse di recarsi alla foresteria e che avrebbe subito avvertito Evver. Così fu e Izzy non era entrato da molto nella foresteria quando il nano arrivò insieme ad un umano magro con indosso abiti di pelliccia e, cosa più notevole una grande pelle lupo di color ambrato, che il giovane non aveva mai visto, la cui testa faceva da cappuccio all'uomo. Questi era anziano e aveva un occhio nero e l'altro di un inquietante color azzurro.

Izzy Spoon: Izzy pensò che l'uomo fosse un esponente del clan nomade. Prima di parlare si chiese se sarebbe stato meglio o no menzionare la faccenda dello spirito che era entrato in lui. Alla fine decise di no: avrebbe potuto indispettire il vecchio del clan. Provò poi a parlare con lo spirito dentro di lui. Non pensava certo che avrebbe funzionato, ma la curiosità era forte e così si concentrò e chiese a se stesso: “Mio signore, siete lì?”

Guardiano Scheletrico della Cripta
...gli scheletri. Cosa diavolo sono? Come fanno a muoversi?
Mi hanno quasi ucciso»

«Guardiani. Sono mossi dalla loro lealtà, da un giuramento fatto
 col sangue tanto forte che vale anche dopo la fine del cammino...
Dungeon Master: Non gli arrivò subito una risposta. Il nano si avvicinò, ma l'altro rimase a guardarlo per qualche istante, poi si fece da presso rapidamente, superando il nano e mentre questi diceva: «Sono contento di rivederti...» lo sciamano si prostrò ai piedi di Izzy e disse qualcosa di strano, perché il giovane sapeva di conoscere quella lingua ma non era in grado di discernere il significato delle parole. Poi successe qualcosa di davvero assurdo. Chiuse gli occhi e li riaprì come per un semplice battito di ciglia, e si ritrovò seduto ad un tavolo con il nano e lo sciamano in piedi alla sua destra.

Dungeon Master: «Sei stato davvero bravo...» disse Evver.

Izzy Spoon: Izzy era a dir poco schioccato. «Grazie, ma sono svenuto o qualcosa del genere...?»

Dungeon Master: «No. Hai portato a termine il tuo incarico lealmente». Aveva parlato quello che doveva essere lo sciamano. «Lo spirito del Signore del Lupi del Sole è tornato qui.» Mostrò l'urna che chissà come aveva lui adesso. «Ma ciò che hai accettato di fare non è senza conseguenze, lo capisci vero?»

Izzy Spoon: «Io...si lo capisco, ma la situazione era tragica e...al momento mi era sembrata una buona idea. Ma...quando vi ho dato l'urna...sono un po' confuso, perdonatemi...»

Dungeon Master: «Non me l'hai data tu», lo sciamano sorrise, un sorriso da predatore. «Me l'ha data il mio Signore. Ma una piccola scheggia del suo alito immortale è restato e sarà sempre con te.» L'uomo tirò fuori dall'urna un talismano a forma di testa di lupo. La fattura era recentissima ma a differenza dell'altro le fauci della creatura erano aperte e stringevano qualcosa, probabilmente un pezzetto d'osso smussato. Lo sciamano glielo porse per la catenella che era di crine intessuto, un crine dello stesso colore della pelliccia che l'uomo indossava.

Izzy Spoon: Izzy era sempre più confuso dalla situazione. Prese in mano con delicatezza il talismano. Lo guardò per un attimo. «Che cos'è?», chiese infine. «è come questo che ho trovato nella tomba...» è mostrò allo sciamano il monile che aveva al collo.

Dungeon Master: «Questo appartiene ai Lupi del Sole...», disse lo sciamano allungando una mano vuota. «L'altro ora è tuo, a testimonianza del tuo coraggio. Lo Spirito del Grande Hurril sarà sempre al tuo fianco e rafforzerà la tua mente e la tua mano quando nei avrai bisogno. Non separartene mai, ma non portarlo in vista a meno che tu non sia coi Lupi del Sole.»

Izzy Spoon: Izzy si sfilò il gioiello che portava al collo e lo consegnò allo sciamano. Poi indossò l'altro e lo nascose in profondità sotto i vestiti. «dov'è lui ora?», chiese il ragazzo.

Dungeon Master: «Cavalca sconfinati campi verdi che sono oltre le nuvole...» disse lo sciamano.
Izzy vide il nano sorridere all'idea. «Urial, penso che il ragazzo si voglia riposare ora, ha l'aria di uno che ne ha bisogno... e io non voglio trattenerti qui...»
«Certo», disse lo sciamano, e dalla cinta che aveva al fianco tolse un sacchetto e lo posò sul tavolo. Nell'impatto fece un rumore raschiante, come di sabbia.

Izzy Spoon: Izzy guardò il sacchetto, ma non osò toccarlo. «E’ per me?» chiese.

Dungeon Master: «E' il tuo argento.», disse il nano. Lo sciamano annuì.

Izzy Spoon: Izzy prese il sacchetto quasi distratto...i suoi pensieri erano rivolti altrove: «Grazie. Signor Urial, prima che andiate, posso farvi qualche domanda?»

Dungeon Master: Lo sciamano lo guardò in viso. Poi annuì. «Te ne sei guadagnato il diritto. Ma la risposta potrebbe essere già dentro di te...» e rimase in attesa della domanda.

Izzy Spoon: Izzy rimase interdetto per un secondo...dentro di lui...intendeva forse che lo spirito....no. Non poteva essere. Ci aveva già provato, nessuno aveva risposto. «Prima di tutto: cosa rappresentano quei bassorilievi di cui la tomba è adorna? Nonostante i miei sforzi ho compreso solo in parte il loro significato.»

Dungeon Master: «Sono un onore tributato dalla gente nanica al mio Signore. Vi sono illustrate le sue imprese e la sua cerimonia funebre, in modo che il suo cammino fino a quel punto sia definito ed egli possa proseguire oltre...»

Izzy Spoon: «Capisco. Un'altra domanda se non è un problema: gli scheletri. Cosa diavolo sono? Come fanno a muoversi? Mi hanno quasi ucciso»

Andò a lavarsi alla fontana e una volta affondato il capo nell'acqua, ne fu
sorpreso: era calda. Acqua termale! Questi nani erano davvero sorprendenti.
Dungeon Master: «Guardiani. Sono mossi dalla loro lealtà, da un giuramento fatto col sangue tanto forte che vale anche dopo la fine del cammino. Ti hanno quasi ucciso perché qualcuno», lo sciamano guardò duramente il nano, «ha dimenticato di avvisarti che prima di entrare nella tomba dovevi recuperare il talismano del mio accolito...»
Il nano tossicchiò.

Izzy Spoon: «Non c'è problema. La prossima volta starò più attento prima di entrare a passo si danza in una stanza con due scheletri» e si concesse un largo sorriso, poi tornò subito serio. «Ora un'ultima domanda: chi era quell'uomo brutalmente ucciso che si trovava nella tomba?»

Dungeon Master: «Yadi, il mio accolito.» disse lo sciamano tristemente.

Izzy Spoon: Izzy abbassò lo sguardo, dispiaciuto per la domanda. «Mi spiace molto. Quell'uomo ha sopportato torture indicibili, ma non ha mai rivelato dove si trovassero i passaggi segreti oppure dove fosse la tomba: ha servito la sua causa fino in fondo, con raro fervore. Desidero che sia fatta menzione di ciò quando racconterete questa storia.»

Dungeon Master: «Capisco la decisione del mio Signore sentendoti parlare.» e lo sciamano annuì. «Sarà fatto come chiedi e ci sarà un posto per lui nel suo santuario. Hai altre domande?»

Izzy Spoon: «No, signore. Se voi non ne avete io andrei a riposare, credo di averne un disperato bisogno...»

Dungeon Master: «Che il sole possa sempre vegliare il tuo cammino...» disse lo sciamano accomiatandosi. Poi disse qualcosa al nano in un'altra lingua, probabilmente un saluto dalla brevità.
Il nano rispose qualcosa nella stessa lingua, poi si rivolse a Izzy: «Accompagnerò lo sciamano. Va pure a riposarti, quando poi sarai di nuovo in forze parleremo...»

Izzy Spoon: Il nano disse a Izzy dove poteva riposare. Una volta accomiatatosi da lui, il ragazzo vagò per i corridoi freddi e impietosì, ciondolando leggermente per la stanchezza. Arrivò là dove gli era stato indicato: il dormitorio comune: una grande stanza circolare, gremita di letti e con una sobria fontana che spiccava al centro. Entrò cercando di fare il meno rumore possibile: alcuni letti ospitavano viaggiatori dormienti. Trovò un letto libero, un po' in disparte dagli altri, si sedette, assaporando la sensazione di morbido che gli era tanto mancata. Cominciò a togliersi l'armatura e le armi. Le appoggiò ai piedi del letto, ove vi era un basso scranno. Andò a lavarsi alla fontana e una volta affondato il capo nell'acqua, ne fu sorpreso: era calda. Acqua termale! Questi nani erano davvero sorprendenti. Tornò a letto galvanizzato dalla morbidezza dell'acqua. Si stese finalmente e si addormentò istantaneamente. Fu un sonno sereno, senza sogni.

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