BACKGROUND
Chiunque incontri una Gatta da Guerra e sia inconsapevole della sua origine è di solito sbalordito dai suoi modi diretti e dalla sua assoluta indifferenza verso consuetudini, gerarchie e tabù. Le Gatte agiscono come vogliono e quando vogliono, talvolta in aperto contrasto con le loro precedenti azioni o con quella che si supporrebbe essere una condotta dettata dalla logica. Esse sono venerate a Bast Tyr dove per una famiglia è sempre segno di privilegio poter soddisfare le essenziali necessità di una delle prescelte della Dea. Essenziali perché le Gatte non si crogiolano nel lusso o traggono soddisfazione dall'ammassare beni o tesori, così come non vi è di solito alcun luogo racchiuso tra mura o anche spartanamente delimitato dalla natura che esse amino chiamare casa o tana. Ben diversa è però l'attenzione che esse riservano a gioielli e gingilli di qualsivoglia tipo di cui possono fregiarsi o che possono indossare. Proprio per l'attrazione che alcuni di questi oggetti paiono suscitare per le gatte questo fa spesso di loro delle ladre, ma raramente del tipo che utilizza la violenza: piuttosto di quello che sfrutta la sua innata e superba capacità furtiva. La loro fama ed abilità è col tempo divenuta tanto nota nelle terre civilizzate che per indicare i ladri che rubano nelle case o nei luoghi chiusi si usa il termine gatto.
In amore le Gatte sono estremamente lunatiche e difficilmente un rapporto tra una di esse e un uomo dura a lungo: sono più portate a mantenere una (o più) relazioni fatte di brevi e sporadici, ma intensissimi, incontri separati nel tempo. Sebbene siano indifferenti riguardo agli intrattenimenti che un loro amante può aver trovato nel loro periodo di assenza se questo viene trovato in compagnia nel momento in cui la Gatta lo cerca è probabile che la sua attuale intrattenitrice passi un bruttissimo quarto d'ora dopo l'incontro amoroso.
Sebbene non capiti tanto spesso quanto alle altre donne talvolta le gatte restano incinte e quando ciò succede la maggior parte di esse fa ritorno a Bast Tyr dove sono accudite e riverite durante la gravidanza e talvolta anche aiutate nel parto.
Molte Gatte non hanno però uno spiccato istinto materno e ciò è aggravato anche dall'elevato numero di parti gemellari o plurigemellari a cui le gatte danno luce. Spesso quindi i neonati sono affidati al Culto che provvede a crescerli ed educarli come iniziati. Questo fa si che numerosi membri del Culto condividano con le Gatte una certa indole e possano capirle meglio di altri, anche se l'educazione ricevuta li rende più o quantomeno sufficientemente responsabili da permettere al sacerdozio di perpetrarsi.
Nelle terre della savana le Gatte sono tenute in notevole considerazione tanto perché sono considerate ambasciatrici della loro divinità ma soprattutto perché la maggior parte di questi popoli si basa sulla pastorizia e l'allevamento e le elette sono in grado di controllare, contenere o evitare la furia dei grandi predatori felini che abitano copiosamente la savana e che quando i loro branchi diventano numerosi possono diventare una terribile minaccia per le popolazioni e il loro bestiame. Questo fa si che verso Bast Tyr vi sia un flusso tanto commerciale quanto di offerte e regalie volte ad ottenere o compensare i servigi delle Gatte. Servigi che vengono richiesti alle sacerdotesse di Bast che poi incaricano le Gatte temporaneamente alle loro dipendenze.
Non capita di rado infine che una Gatta torni a Bast Tyr con uno o più compagni o compagne allo scopo di farsi aiutare nell'esplorazione di una parte delle rovine (di cui solo una frazione è abitata e manutenuta) che essa ritiene particolarmente interessanti. Tipici compagni di avventure delle gatte sono ladri, studiosi e maghi.
In amore le Gatte sono estremamente lunatiche e difficilmente un rapporto tra una di esse e un uomo dura a lungo: sono più portate a mantenere una (o più) relazioni fatte di brevi e sporadici, ma intensissimi, incontri separati nel tempo. Sebbene siano indifferenti riguardo agli intrattenimenti che un loro amante può aver trovato nel loro periodo di assenza se questo viene trovato in compagnia nel momento in cui la Gatta lo cerca è probabile che la sua attuale intrattenitrice passi un bruttissimo quarto d'ora dopo l'incontro amoroso.
Sebbene non capiti tanto spesso quanto alle altre donne talvolta le gatte restano incinte e quando ciò succede la maggior parte di esse fa ritorno a Bast Tyr dove sono accudite e riverite durante la gravidanza e talvolta anche aiutate nel parto.
Molte Gatte non hanno però uno spiccato istinto materno e ciò è aggravato anche dall'elevato numero di parti gemellari o plurigemellari a cui le gatte danno luce. Spesso quindi i neonati sono affidati al Culto che provvede a crescerli ed educarli come iniziati. Questo fa si che numerosi membri del Culto condividano con le Gatte una certa indole e possano capirle meglio di altri, anche se l'educazione ricevuta li rende più o quantomeno sufficientemente responsabili da permettere al sacerdozio di perpetrarsi.
Nelle terre della savana le Gatte sono tenute in notevole considerazione tanto perché sono considerate ambasciatrici della loro divinità ma soprattutto perché la maggior parte di questi popoli si basa sulla pastorizia e l'allevamento e le elette sono in grado di controllare, contenere o evitare la furia dei grandi predatori felini che abitano copiosamente la savana e che quando i loro branchi diventano numerosi possono diventare una terribile minaccia per le popolazioni e il loro bestiame. Questo fa si che verso Bast Tyr vi sia un flusso tanto commerciale quanto di offerte e regalie volte ad ottenere o compensare i servigi delle Gatte. Servigi che vengono richiesti alle sacerdotesse di Bast che poi incaricano le Gatte temporaneamente alle loro dipendenze.
Non capita di rado infine che una Gatta torni a Bast Tyr con uno o più compagni o compagne allo scopo di farsi aiutare nell'esplorazione di una parte delle rovine (di cui solo una frazione è abitata e manutenuta) che essa ritiene particolarmente interessanti. Tipici compagni di avventure delle gatte sono ladri, studiosi e maghi.
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