Titolo: Shadow of the Sword
Sottotitolo: La Leggenda del Carnefice
Titolo originale: The Headsman (Il Carnefice)
Regia: Simon Aeby
Soggetto: Susanne Freund, Steve Attridge
Attori:
Nikolaj Coster-Waldau(Martin), Peter McDonald(Georg),
Anastasia Griffith(Anna), Eddie Marsan(Fabio), Joe Mason(Jakob),
John Shrapnel(Arcivescovo), Julie Cox(Margaretha),
Steven Berkoff(Inquisitore), Lee Ingleby(Bernhard)
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SINOSSI
Alla fine del Medio Evo, due amici si scoprono alla mercé del potere della Chiesa. Georg, il priore, cerca di opporre resistenza alle pressioni dei suoi superiori. Il suo migliore amico Martin, il carnefice, diventa un ribelle, mettendo a repentaglio la sua vita e quella della sua famiglia per proteggere un innocente dalla macchina infernale dell'inquisizione. Gli amici di un tempo diventano mortali nemici.
Uno dei bellissimi panorami naturali |
Martin e Georg sono due orfani raccolti ed educati dalla Chiesa. Durante una delle loro scorribande infantili si ritrovano sotto il palco delle esecuzioni mentre il carnefice sta rendendo giustizia e, imbrattati dal sangue del condannato, siglano tra loro una fratellanza di sangue.
Per volere di un alto prelato i due sono separati ma quando quindici anni più tardi si incontrano nuovamente nel monastero dove erano cresciuti il loro rapporto d'amicizia è ancora solido e leale. Martin è divenuto capitano nell'esercito dell'Imperatore, mentre Georg è ora il priore proprio in quel monastero.
Mentre Martin è in visita al borgo con Georg i due si imbattono in Anna, la figlia del boia locale, una intoccabile per via della sua discendenza dal carnefice. Il giovane capitano se ne invaghisce e quando si reca da lei per farsi curare una ferita subita in battaglia che gli dà ancora noia scopre di essere ricambiato ed entrambi sono travolti dalla passione.
La guerra però continua e già il giorno seguente Martin riparte con i suoi uomini.
Nonostante Anna sia rimasta incinta di Martin e porti a termine la sua gravidanza dando alla luce un bambino, Fabio, l'aiutante storpio del padre continua a corteggiarla sperando di poterla sposare alla morte del padre ed aspirare così indisturbato al ruolo di Boia cittadino.
Ma proprio quando questi è appena scomparso una disastrosa sconfitta dell'esercito riporta Martin a visitare la città e la casa di Anna che egli non ha dimenticato. Questo mette fine ai sogni di Fabio che impotente assiste alla nomina del nuovo Carnefice. Infatti Martin non ha dato retta a Georg ed è disposto a perdere il suo rango nell'esercito e divenire un intoccabile, per amore di Anna ma soprattutto per non dare a suo figlio un destino simile al suo.
Quando però nemmeno Georg sarà disponibile a sancire l'unione tra il nuovo boia e la figlia del vecchio boia, Martin si recherà su consiglio dell'amico dai monaci che abitano ai margini della città e che predicano un Cristianesimo più spoglio e umile, ma che sono anche mal visti dalla chiesa che li considera ai limiti dell'eresia. Limiti che presto verranno cambiati dall'evolversi delle cose...
PRO
PRO
- La ricostruzione del borgo, di abiti, divise, costumi e abitudini è molto curata e cala lo spettatore in un tardo medio evo molto credibile.
Piacevole attenzione al dettaglio: + 4 - I panorami tanto rurali quanto cittadini sono belli e d'effetto, tanto da riuscire a trasmettere il senso di tempi passati e la pacata lentezza dei ritmi dell'epoca.
Ci si trova invidiare i protagonisti che vedono questi panorami in prima persona: + 5 - I due amici protagonisti sono ben sviluppati e la loro evoluzione durante il film motivata e pervasa di un sofferente realismo.
Buona caratterizzazione dei protagonisti: + 4 - La trama costruisce un intreccio in cui non c'è un ruolo dominante, ma in cui tutti i poteri e i maggiorenti hanno interessi credibili, talvolta affini talvolta e conflittuali che non la rende prevedibile.
Bello vedere interagire i personaggi senza posizioni di forza o forzature: + 7 - Tortura ed esecuzioni sono presentate con grande realismo. Realistico: + 4
I notabili della cittadina assistono compostamente all'esecuzione |
CONTRO
- Sebbene edulcorata, teste mozzate, fiotti di sangue, strumenti di tortura e interrogatori brutali si presentano e ripresentano probabilmente nel tentativo di trasmettere allo spettatore il disgusto che suscitano ai protagonisti , ma la loro eccessiva presenza finisce con l'essere disturbante.
Si cala verso il gore: -5 - A dispetto di quanto detto nella sinossi, nel film c'è pochissima azione ed un unico (breve) combattimento.
Poca, pochissima azione: - 5 - Come capita in alcuni film c'è una accelerazione improvvisa nel finale, dove rivelazioni restate quasi celate sono buttate fuori in modo affrettato portando ad una conclusione un po' deludente.
Conclusione eccessivamente drammatica ed un po' affrettata: - 6
L'inquisitore Steven Berkoff |
PUNTEGGIO FINALE: + 8
La leggenda del Carnefice è un discreto film con un buon background storico, che pur presentando un punto di vista inusuale, come può essere quello del carnefice, conserva un tono drammatico che però a tratti appesantisce la pellicola.
Lo spaccato del costume medioevale rimane comunque eccellente e la trama si dipana impietosa, dando a ciascuno un suo ruolo nella corruzione che tenta di rendere peggiori e nemici i due protagonisti. Ecclesiastici lubrici e cospiratori, borgomastri avidi, magistrati corrotti e gli immancabili inquisitori fanatici sono ben dipinti da caratteristi abili e credibili, tra cui merita menzione speciale Steven Berkoff nella parte dell'inquisitore.
Non so se storicamente curati, ma quantomeno molto belli i costumi di protagonisti e contorno, che insieme al borgo rendono il film davvero medioevale come aspetto.
Non so se storicamente curati, ma quantomeno molto belli i costumi di protagonisti e contorno, che insieme al borgo rendono il film davvero medioevale come aspetto.
SPUNTI CHE SARANNO CERTAMENTE TRATTATI
Professioni/Razze intelligenti: Carnefice, Boia, Agente dell'Inquisizione Spagnola, Borgomastro, Magistrato cittadino, Figlio/a del Boia, Intoccabile
Oggetti: Spada da Giustizia, Reliquia
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