Titolo: Il Burattinaio
Autore: Francesco Barbi
Anno: 2011
Editore: Baldini Castoldi Dalai
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SECONDA DI COPERTINA
L'Oracolo, sopravvissuto sette volte al Tocco della Luce, ha predetto la caduta del Regno di Olm. L'Arconte Ossor, uno dei pochi che ancora credono nel potere del chiaroveggente, torna a consultarlo e si convince che l'imminente catastrofe sia in qualche modo legata alla scomparsa del mostro di Giloc, precipitato quattro anni prima in circostanze misteriose sul fondo di un crepaccio nelle lontane Terre di Confine.
Un manipolo di Guardiani dell'Equilibrio, inquisitori incaricati di reprimere ogni forma di eresia e stregoneria, parte da Olm per far luce sulla vicenda. È il loro capo, l'Indice, a sovrintendere alle operazioni per la riesumazione del mostro e a condurre le indagini circa la comparsa di un presunto stregone. Schiavo della spinavera e spietato, raccoglie voci e dicerie, interroga e tortura i paesani per scoprire l'identità e la dimora di colui che cerca. Fiuta e segue le tracce dell'acchiapparatti di nome Zaccaria fino a Ombroreggia, dove lo cattura e lo rinchiude in un gabbiotto di ferro per condurlo a Olm. Ma Zaccaria ospita in sé un terribile segreto. Ci sono giorni in cui il gobbo parla attraverso di lui. Ci sono giorni in cui è un terzo ad abitarlo…
Molti altri personaggi saranno trascinati nel viaggio attraverso e oltre le Terre di Confine, verso Olm: Gamara, il cacciatore di taglie accecato dalla sete di vendetta; i due bambini Steben e Nodo, incatenati sul carro del raccogli-orfani; Orgo il gigante, in cammino dietro di loro; la strega strabica con la procace figlia adottiva e l'amica ex-prostituta, unite nel disperato tentativo di salvarsi e di salvare Zaccaria. Tutti protagonisti, tutti ignari di essere pedine nelle mani del burattinaio. Non è un caso che il mostro in decomposizione, nascosto su una chiatta, venga condotto via fiume nella stessa direzione.
Il burattinaio aspetta da lungo tempo. Ha concepito un piano diabolico.
QUARTA DI COPERTINA
«Le mani premute sulle palpebre chiuse, Steben non riusciva a smettere di tremare. Nascosto dietro a un tino, era inginocchiato col sedere sui talloni, le gambe ormai intorpidite.
Era la prima volta. L'aveva sentito parlare, una sera di quasi due lune prima, dalla soffitta, ma non l'aveva mai visto. La sua voce, cavernosa e spettrale, l'aveva spaventato, ma non era niente in confronto ai suoi occhi. Vedere Zaccaria trasformarsi in quel modo lo aveva stravolto. Quando le ombre si erano allungate in braccia mostruose, non aveva più retto; era sgattaiolato via e si era rintanato dietro al tino. Era rimasto rannicchiato lì da quando Gul si era mostrato. "Gul", così l'aveva chiamato Zaccaria quando aveva cercato di spiegargli che cosa gli stava capitando. Contro chi stava lottando»
DESCRIZIONE
Con Il Burattinaio tornano l'ex-acchiapparatti ora stregone(?) Zaccaria e molti dei personaggi che avevamo incontrato ne l'acchiapparatti, persino alcuni che avremmo davvero dato per scontato di non sentire o vedere di nuovo.
La seconda di copertina tratteggia la trama così bene come mai ho visto che potrei non aggiungere altro a riguardo in questa descrizione, ma in fondo non dice nulla della storia, che è narrata in modo polifonico seguendo via via le vicende e il cammino di uno dei numerosi co-protagonisti. Cammino e viaggio perché la trama è un costante inseguimento i cui fronti talvolta si capovolgono con inseguitori che divengono inseguiti e viceversa.
PRO
- La caratterizzazione dei personaggi è eccellente. Ogni personaggio, indipendentemente dal suo ruolo e dal tempo per cui egli è strumento della narrazione, riesce a dare qualcosa o molto di sé, farsi ricordare, apprezzare, odiare, suscitare disgusto o tenerezza.
Caratterizzazione sopraffina: + 11 - Barbi fa del modo di parlare un ulteriore strumento narrativo caratterizzante e di diversificazione. Alcuni personaggi hanno pronunce e persino modi di parlare tanto particolari che ci si trova a immaginarli mentre pronunciano le parole che si leggono.
Il parlato arricchisce amabilmente la caratterizzazione: + 7 - Le Terre di Confine già descritte ne l'acchiapparatti sono qui ripresentate e approfondite, conservando sempre la loro coerenza e il realismo di luoghi concepiti come realmente possibili e fervidi di quell'attività di sfondo alla storia che dà vita ad un ambientazione.
Realismo e vitalità del mondo: + 5 - Il culto della Luce e la capitale Olm sono architettati con grande puntigliosità e dettaglio, che dà loro un grado di realismo considerevole e permette all'autore di descriverne con abile indifferenza consuetudini e gerarchie mentre la storia è vista con gli occhi di uno dei partecipanti a questa religione. Inoltre questi personaggi esprimono con fervente convinzione e un certo orgoglio la loro posizione e il loro credo come ci si aspetterebbe da persone vere e vive.
Il lettore percepisce che l'ambientazione ha uno spessore culturale e storico: + 7
CONTRO
- Il realismo è un punto di forza della narrazione di Barbi, ma ci sono occasioni in cui le scene presentate sono un po' disgustose, forti o, verso la fine, eccessivamente cruente.
A leggere alcune descrizioni si storce un po' il naso: - 4 - Il personaggio di Zaccaria & Co sembra un po' troppo rassegnato ad un destino (per nulla bello) che pare aver già visto e che sembra non potere e meno ancora volere cambiare (come nella scena in cui Gamara è alla torre) o dirigere.
Motivazioni non chiare o quantomeno non spiegate: - 3
Il Burattinaio è un romanzo maturo e ben scritto, con costante attenzione per il dettaglio e al mantenimento di una coerenza che tutti gli elementi della storia trasmettono poi globalmente alla trama rendendola realistica e imprevedibile. Nei primi capitoli l'autore sopperisce più che bene alla mancanza di un vero protagonista, artificio che gli permette di svelarlo poi solo più avanti e di fargli cambiare molti 'panni' sorprendendo le prime volte non poco il lettore.
Sebbene si tratti di un'ottimo titolo, dal punto di vista personale debbo dire di aver percepito con un certo fastidio la descrizione di alcune scene, cruente o disgustose e la ricerca un po' troppo marcata (ma giustificabile, visto la particolarità del romanzo) di "imperfezionare" i personaggi, dando a troppi di loro menomazioni, manie, deformità fisiche o profondi tormenti psicologici.
A differenza di molti altri romanzi che siano il seguito di qualche altro titolo è possibile leggere questo senza aver letto l'acchiapparatti, ma personalmente consiglio potendolo di non farlo perché, lo dice anche l'autore, è come se si perdesse qualcosa dell'inzio della storia.
Dal punto di vista di ambientazione le Terre di Confine e il Regno di Olm sono sviluppati in modo eccellente e questo ed il romanzo precedente sono fonte di materiale più che sufficiente per dare vita a una campagna o anche a scalzonate avventure, tenendo presente che è un si tratta di un mondo pericoloso dove la morte arriva in un momento (quindi anche durante la lettura non affezionatevi troppo a un personaggio, potreste non vederlo arrivare alla fine).
SPUNTI CHE SARANNO CERTAMENTE TRATTATI
Professioni/Razze intelligenti: Guardiano dell'Equilibrio, Malnato, Acchiappa-orfani, Uomo-rospo, Girovago, Nano, Faccia di cuoio.
Animali/Mostri: Necromorteno, Boia di Giloc, Vorace, Bocca di Ferro,
Oggetti: Lumiato, Mediumetro, Medaglione di Macba, Feldspina, Spinavera.
Interessante libro, credo che lo recupererò. ;)
RispondiEliminaIn effetti merita proprio. Ti consiglio di cominciare dall'acchiapparatti però, anche se questo è più bello, leggerlo per primo toglie abbastanza alla comprensione.
RispondiEliminaL'autore ha citato questa recensione qui sul suo blog e nei commenti motiva in modo molto sensato la sua scelta di rendere rassegnato il personaggio di Zaccaria.
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