lunedì 11 marzo 2013

Le Avventure di Izzy Spoon - II - Lungo la Via Segreta dei Nani - Parte II

Izzy Spoon: Izzy era a dir poco meravigliato: i nani lo sorprendevano ancora una volta. Un'imbarcazione sotterranea; certo che i nani ci facevano davvero tutto sottoterra, anche navigare. «Meraviglioso, non pensavo che il sottosuolo nascondesse paesaggi di questa bellezza. Non mi sento nemmeno più mancare così tanto l'aria. Questa imbarcazione naviga sfruttando la semplice corrente?»

Dungeon Master: «No.» disse uno dei nani che aveva appena scaricato una cassa. Poi chiese qualcosa a Evver e questi gli rispose. Ci furono un altro paio di scambi di battute e poi il nano che Izzy non conosceva continuò.
«C'è una bestia che la traina quando va contro corrente. E noi usiamo i pali per governarla quando è la corrente a portarla. Io sono Daun figlio di Ulmar e guiderò questo guscio appena partirà. Evver mi dice che sarai un nostro passeggero. Soffri a viaggiare sull'acqua?»

Izzy Spoon: "Una... bestia che traina! Povero me!". «Piacere Daun, il mio nome è Izzy Spoon. Purtroppo non so rispondere alla tua domanda, poiché non sono mai stato su un'imbarcazione. Temo che lo scopriremo presto». E rise senza troppa convinzione.

Dungeon Master: Daun parve un poco contrariato dalla sua risposta. «Allora riposati nel frattempo. Partiremo appena carichi, quindi circa per ora di cena.»

Izzy Spoon: Izzy ringraziò e si appartò in un angolo. Trovò una roccia che gli sembrava comoda e vi si appoggiò contro, distendendo i muscoli delle gambe. Osservava i nani lavorare con un'instancabile energia e una perizia che raramente aveva visto negli umani. Era una razza straordinaria: eccellevano in molti campi, erano laboriosi e, a quanto aveva visto, non disdegnavano il contatto con altre razze. Forse un po' troppo severi su alcune cose, ma andava bene così. Gli venne in mente che erano come formiche, le quali erano instancabili, laboriose e consce del loro compito all'interno della comunità. Sorrise al pensiero della testa di Evver sul corpo di una formica, poi chiuse gli occhi e scivolò in un breve sonno.

Manuale del Cadetto
Gli porse un involto di stoffa voluminoso, che conteneva un tomo con pagine di pergamena 
 e copertura di pelle spessa. Il titolo era: "Manuale del Cadetto" e vi era inciso un simbolo che
 pareva una nave senza vele vista di profilo su cui si trovava un leone dalla testa di drago.
Quest'ultimo Izzy lo conosceva bene, era il simbolo nazionale del Rhun.
Dungeon Master: Dormì davvero profondamente. Sognò il mare e delle navi come le ricordava nella sua città natale. Poi tutto sfumò quando un nano lo scosse per avvisarlo che erano pronti a partire.
Daun gli indicò un punto nella parte posteriore dell'imbarcazione dove avrebbe potuto mettersi seduto anche se il sedile era basso per un uomo e avrebbe dovuto stendere le gambe in avanti. Poi gli diede un sacchetto, apparentemente una specie di vescica.
«Se ti viene da rovesciare il contenuto del tuo stomaco fallo qui dentro. Non andare per nessun motivo verso i bordi del guscio e soprattutto non sporgerti oltre di essi. Capito?»

Izzy Spoon: Izzy in un primo momento non riusciva a capire il perché, ma non voleva contraddire il nano, perciò annuì convinto con la testa. Fissò poi il fondo del sacchetto e si disse che non avrebbe vomitato e lo ripeté molte volte. Stava davvero scomodo: la barca era troppo stretta e bassa e aveva la sensazione che avrebbe potuto rovesciarla se si fosse sporto troppo a sinistra o a destra. Così si accovacciò il più possibile, premendo le ginocchia contro il petto e tenendo il sacchetto davanti a se: visto da fuori doveva sembrare davvero ridicolo, ma, al momento, quella era l'ultima cosa che lo preoccupava.

Dungeon Master: Una volta che si fu sistemato i nani sganciarono le catene che tenevano ferma l'imbarcazione e questa cominciò ad allontanarsi dal molo silenziosamente portata dalla corrente. Oltre a Izzy e Daun vi erano altri tre nani di equipaggio che non si erano presentati al giovane e tutti manovravano dei pali come il nano aveva annunciato prima.
Quando il guscio si fu stabilizzato in mezzo al fiume sotterraneo solo due nani rimasero pronti coi pali e gli altri presero posizione su altrettanti sedili, silenziosamente.

Dungeon Master: Uno dei nani si accoccolò su un fianco e si mise a dormire. Daun gli si avvicinò invece. A dispetto di quel che gli aveva detto il nano l'imbarcazione sembrava perfettamente stabile ed indifferente ai movimenti dei loro passeggeri.
«Va tutto bene?», chiese osservandolo in modo critico .«Dovremo viaggiare così per circa due giorni. Pensi di farcela o hai bisogno di qualcosa per passare il tempo?»

Izzy Spoon: Izzy, si rilassò, notando che l'imbarcazione era abbastanza lenta e stabile: solo ora notava che era rimasto rigido tutto il tempo e che le braccia cominciavano ad intorpidirsi. Non avvertiva alcun senso di nausea, solo un leggiero dondolio che avrebbe tranquillamente favorito una bella dormita. Poi guardò con un autentico sorriso il nano: «Cosa avete da proporre per passare il tempo, mastro Daun?»

Dungeon Master: La bocca del nano si aprì in un ghigno. «Oh io nulla, il fiume di solito è molto tranquillo e a parte mangiare, bere e dormire c'è poco che è necessario fare quando si segue la corrente. Altra cosa quando la si risale ma non devi preoccupartene visto che scendi a...» disse una parola in nanico.
«Però Evver ha detto che probabilmente sarebbe stato pesante per te sopportare il viaggio e mi ha lasciato questo per te. Ha detto che puoi tenerlo. Sei un umano strano, sai?»
Gli porse un involto di stoffa voluminoso, che conteneva un tomo con pagine di pergamena e copertura di pelle spessa. Il titolo era: "Manuale del Cadetto" e vi era inciso un simbolo che pareva una nave senza vele vista di profilo su cui si trovava un leone dalla testa di drago. Quest'ultimo Izzy lo conosceva bene, era il simbolo nazionale del Rhun.

Salama Nanica Stagionata
Dopo un bel po' Daun lo toccò su una gamba distogliendolo
 e gli porse una pagnotta e delle salsicce di carne nerastra.
Izzy Spoon: Izzy ricordava le noiose ore di storia su quel grande paese, e gli ritornarono per un secondo nella mente le immagini dei tempi passati all'accademia, studiando, addestrandosi e scherzando con gli amici. Un periodo di bugie e menzogne, era vero. Ma era bello. Come era possibile che lui, figlio di una mendicante, avesse prima preso il posto di un nobile cadetto, e fosse poi finito sottoterra, su una barca di nani trainata da una bestia ignota? Aveva solo 20 anni, ma la sua vita era già cambiata parecchio. Dove sarebbe arrivato alla fine? Smise di pensare al futuro, il futuro lo agitava. Guardò invece il libro e si chiese perché mai Evver glielo avesse dato. Era un manuale del cadetto...un momento! Che Evver avesse sempre saputo chi fosse in realtà? No impossibile che abbia deciso di affidare una missione così importante ad un potenziale criminale ricercato. Ma allora perché questo libro? Voleva forse dire che nonostante tutto aveva avuto fiducia in lui? Ci pensò sopra ancora un po', poi rinunciò a capirci qualcosa. Aprì il libro e cominciò a leggere.

Dungeon Master: Dopo una astrusa prefazione che divinizzava il sommo re dei re del Rhun e elogiava in modo spropositato la marina del Rhun e alcuni suoi comandanti Izzy iniziò a capire. Si trattava di un manuale per cadetti della marina.
Mentre l'imbarcazione avanzava silenziosa Izzy sprofondò nella lettura del tomo.
Per fortuna l'illuminazione era sufficiente alla lettura, grazie ad alcune lampade dalla luce intensa e fissa, diverse da quelle comuni dotate di fiamma.
Dopo un bel po' Daun lo toccò su una gamba distogliendolo e gli porse una pagnotta e delle salsicce di carne nerastra.

Izzy Spoon: Izzy si alzò dalla lettura: quando si concentrava su qualcosa lasciava fuori il mondo intero e si estraniava da tutto. Non aveva idea di quanto tempo fosse passato, ma quella doveva essere forse la colazione. Aveva probabilmente letto tutta la notte. Guardò il nano e gli sorrise con riconoscenza, prendendo la pagnotta. Si rese conto di avere fame, in effetti non aveva mangiato la sera prima. Poi decise di provare a fare conversazione: «Mastro Daun, come mai ieri avete detto che sono un umano strano?», buttò lì, senza dare troppa importanza alla domanda.

Dungeon Master: La bocca del nano si aprì di nuovo in una specie di ghigno. «Perché non avevo mai visto Evver regalare alcunché ad un umano. E lo conosco da parecchio. Bada non voglio dire che sia tirchio o ingrato verso quelli che conosce. Ma non mi aveva mai dato qualcosa per qualcuno non della nostra razza senza che ci fosse una contropartita. Per questo dico che sei strano...»

Izzy Spoon: Izzy sorrise mentre mangiava quel cibo, che, tra l'altro era davvero buono. Stare sottoterra donava alle carni evidentemente. «Si, diciamo che gli ho fatto un favore importante ed è stato davvero molto riconoscente, forse troppo. Ma credo che se mi fossi trovato nella sua situazione anche io avrei voluto qualcuno che mi aiutasse, per questo l'ho fatto». “Anche per questo”, si corresse Izzy mentalmente

Dungeon Master: «Capisco. Beh certo non ti avrebbe fatto viaggiare con noi se non avesse avuto una certa fiducia nelle tue capacità e validi motivi. Finora abbiamo fatto quasi un quarto del percorso. Faresti bene a riposare un po' gli occhi e la mente...»

Izzy Spoon: «Sì, penso che abbiate ragione...», disse, mentre si stropicciava gli occhi. Leggere con quella luce fioca lo aveva davvero affaticato. Si mise più comodo che poteva e chiuse gli occhi, godendo del dondolio della piccola barca.

2 commenti:

  1. Grazie Andre :) solo correggi un errore che mi è sfuggito in fase di correzione: mio terz'ultimo dialogo, prima della riflessione ho scritto "lo fatto".

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