Titolo: Il sangue degli elfi
Titolo originale: Krev elfów
Autore: Andrzej Sapkowski
Anno: 2012
Editore: Nord
Copertina: Gabriele Sina
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SECONDA DI COPERTINA
Il regno di Cintra è caduto. Dopo quattro giorni d’assedio, le truppe di Nilfgaard irrompono nel castello e massacrano l’intera famiglia reale. La principessa Ciri è l’unica che riesce a fuggire ma, all’improvviso, un cavaliere nemico le si para davanti e avanza minaccioso, brandendo un pugnale insanguinato...
Ciri non ricorda cosa sia successo. Sa solo che ora è sana e salva, protetta dalla spada di Geralt di Rivia e dalle possenti mura di Kaer Morhen, la fortezza in cui si addestrano i giovani strighi, gli assassini di mostri. Anche Ciri vorrebbe diventare una di loro, così, se tornasse il cavaliere di Nilfgaard, lei non avrebbe più paura, anzi sarebbe pronta a combattere. Una sera, però, al termine di un’estenuante giornata di allenamento, la ragazza dimostra di possedere straordinarie capacità psichiche, così dirompenti da non lasciare adito a dubbi: è lei la Fiamma di Cintra di cui parlano le profezie, la forza che salverà i popoli del mondo dalla rovina. Il suo destino è quindi segnato: deve partire subito per Ellander, dove una maga le insegnerà a controllare quell’immenso potere. Tuttavia, durante il viaggio, Ciri e Geralt dovranno stare molto attenti. Perché un sicario è già sulle loro tracce, disposto a tutto pur di eliminare la Fiamma di Cintra e scatenare il caos...
QUARTA DI COPERTINA
All’improvviso, un dolore acuto immobilizzò il poeta: era prigioniero di un incantesimo.
Rience si avvicinò. «Tutti credono che la principessa Ciri sia morta, invece tu canti del suo incontro con quello strano personaggio… Geralt di Rivia. Dunque lei è ancora viva?»
«Non lo so! Ho sentito qualcosa qua e là, e il resto l’ho inventato!»
«Menti! È un anno che nessuno vede lo strigo Geralt. Per quale ragione è sparito? Dove nasconde la bambina?»
Il poeta strinse i denti per la rabbia e per la disperazione. Non voleva tradire Geralt, ma non aveva scelta.
DESCRIZIONE
Geralt di Rivia ha preso sotto la sua ala Ciri, la bambina-sorpresa di Cintra e dopo averla riscattata dalle driadi ed ora, in cerca di un luogo sicuro, l'ha portata a Kaer Morhen, un tempo roccaforte degli strighi ma ora solo una pallida ombra di ciò che era.
Lo strigo fa bene ad essere prudente e cercare l'aiuto dei suoi confratelli ed un luogo tranquillo e celato dove la piccola sia protetta: forze oscure e potenti la cercano per motivi diversi. Alcuni per il suo legame con la casa regnante di Cintra, altri perché la bambina pare celare un potere oscuro e incontrollabile, legato in qualche modo ad una antica profezia il cui tempo pare si stia avvicinando. Altri ancora per tutti e due.
Questo potere si dimostra tale da spingere Geralt a chiedere l'aiuto delle sue vecchie amiche Triss, Nenneke e Yennefer, per occuparsi, ciascuna in modo diverso, della piccola evitando che essa possa essere distrutta dal "dono" che possiede. Lui le starà lontano per proteggerla attirando su di sé i biechi emissari Nilfgaardiani pronti a tutto e non meno infidi agenti reali guidati dalla poco nobile ragion di stato dei loro datori di lavoro.
PRO
- I personaggi narranti sono caratterizzati e descritti in modo meticoloso e tangibili, come se fossero persone vere, con aspettative, desideri e rimpianti e molti di essi sanno esprimere la consapevolezza che l'essere ciò che sono li ha portati a sacrificare parte di ciò che potevano essere.Protagonisti vivi e reali: + 10
Yennefer la maga e la giovane Ciri La psicologia di Ciri, il suo modo di pensare, di agire e di accettare con una ritrosia da vera bambina il suo complesso destino, così come l'incapacità di digerire e lasciarsi alle spalle gli eventi del passato ne fanno un un personaggio costruito in modo eccellente.Una Sorpresa architettata magistralmente: + 8- Nel romanzo i personaggi secondari e l'ambientazione si fondono in un tutt'uno creando uno sfondo vivido e pulsante per i protagonisti, ma sono così ben costruiti da conservare un senso di esistenza indipendentemente dall'essere toccati dalla storia, quasi come se l'autore potesse, qualora ne avesse voglia, traslare il racconto su di loro e farne i protagonisti di una storia diversa in cui essi si raccontano.Il vero punto di forza nel raccontare la storia: + 12
- L'istruzione da striga prima e da maga poi che Ciri riceve viene descritta con dettagli che dimostrano quanto meticolosamente questi procedimenti siano stati architettati dall'autore.Altre descrizioni che rendono reali nozioni che potevano restare astratte: + 7
CONTRO
- Si sente la mancanza dei mostri, dei combattimenti con avversari mostruosi e delle cacce che invece abbondavano nei romanzi seguenti.Poco lavoro da strigo: - 7
- Geralt sebbene sia stato l'artefice del salvataggio di Ciri è qui un protagonista piuttosto defilato e il suo poco mostrare ciò che sa fare meglio e la sua proverbiale flemma minacciosa lo sminuisce non poco.Geralt sottotono: - 3
- Ci sono degli intermezzi con protagonisti illustri (re, imperatori, maestri maghi) che sebbene spiegabili e accettabili a livello di trama non paiono dare mordente alla storia poiché non forniscono che impulsi prevedibili o mancano di andare a conclusioni utili al lettore.Bella la caratterizzazione ma inutilmente lunghi, meglio avere più storia dai protagonisti: - 3
- La storia finisce senza finire. Resta tronca, con quasi tutti i fili della trama rimasti in sospeso a tre quarti o poco oltre metà del filato. Si percepisce che c'è stata una evoluzione degli eventi e una progressione nella storia, ma nessuno di questi o quella sembra arrivato ad un punto di svolta.Bene lasciare in sospeso ma si è esagerato: - 7
PUNTEGGIO FINALE + 17
In questo romanzo Sapkowski rende protagonista la storia di Ciri. Tutto ciò che la compone ne è funzione e agisce da comprimario o sfondo a questa. Ciò decentra molto il ruolo di Grealt che era stato protagonista indiscusso dei due prequel e riduce quasi a zero la presenza di mostri e cose da strigo nel romanzo e ciò può tanto piacere quanto non essere gradita al lettore abituato a trovarne ogni piè sospinto.
L'autore resta comunque maestro nella caratterizzazione, nel costruire rapporti veri e credibili tra i personaggi ed è abilissimo a presentare la complessità del mondo in cui si muovono Geralt e Ciri e come questo sia denso di forze e giochi di potere. Un mondo in cui i personaggi di cui non si narra compiono scelte non meno complesse ed influenti sulla storia di quelli di cui si parla nel romanzo.
Purtroppo però questi schemi non sono sufficientemente svelati al lettore lasciando la storia troppo in sospeso in un finale che non ha nulla di conclusivo rimandando in modo evidente ad una successiva trattazione.
SPUNTI CHE SARANNO CERTAMENTE TRATTATI
Professioni/Razze intelligenti: Strigo/Witcher.
Animali/Mostri: Ghul, Graveir, Aeshna
Oggetti/Magia: Pozione Gabbiano bianco, Pozione Gabbiano nero, Decotto degli Strighi, Segno Ard.
Ottima recensione come sempre. ;)
RispondiEliminaGrazie. Era un bel titolo da leggere. Sapkowski sa il fatto suo.
RispondiEliminaPrima o poi dovrò mettermi a leggerlo...
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