Nel gioco di ruolo gli i punteggi di caratteristica degli attributi sono la misura di una qualità del personaggio, così come quelli delle altre caratteristiche sono la misura della sua esperienza in un certo campo. Alcune di queste misurazioni sono semplici e piuttosto univoche come ad esempio quella della FOrza altre invece posso avere dei metri abbastanza discutibili.
In questa occasione mi riferisco in particolare alla BEllezza. Per quanto il Maestro di Gioco possa essere una persona equilibrata e cerchi di darsi delle regole di massima anche per quegli ambiti in cui non ve ne sono di scritte anche lui come tutti vive nel mondo reale oltre che arbitrare in quello fantastico e come tutti è soggetto al bombardamento mediatico che cerca di imporre, spesso con messaggi discutibilmente forti, un certo stereotipo di persona vincente, bella e di successo a cui poter agganciare o collegare i propri prodotti.
Uno di questi stereotipi, che più violentemente di altri viene proposto, è legato al corpo femminile, dalla testa ai piedi, passando per parti a cui usualmente un uomo è portato a prestare molta più attenzione.
In quanto Maestro di Gioco di gruppi costituiti da giocatori principalmente di sesso maschile mi è spesso capitato di dover descrivere personaggi femminili, traducendo in una descrizione un valore numerico. Quando sono chiamato a questo compito non trovo corretto cavarmela con un semplice aggettivo che esprima misura della bellezza, in quanto il personaggio vede effettivamente colei che ha davanti e spetta al giocatore esprimere un giudizio in quanto è lui ad interpretare quel personaggio e non il Master. Questo giudizio deve essere basato ovviamente sulla descrizione ascoltata che include sia l'aspetto fisico che le movenze.
Per quello che mi riguarda cerco di non farmi influenzare troppo dagli stereotipi nella descrizione ma piuttosto di riproporre metri di giudizio consoni a periodi più antichi dove una donna coi fianchi larghi e il seno prosperoso era considerata di gran lunga più attraente di una magra e più androgina. Ovviamente anche quello era un giudizio che rifletteva una serie di agii che identificavano la donna come colei il cui compito principale era partorire figli sani e forti (e spesso preferibilmente maschi) e crescerli.
Il problema viene però quando ci sono dei personaggi di sesso femminile, specialmente se condotti da giocatrici. Purtroppo nella maggior parte delle storie e leggende antiche, se la principessa è bella e aggraziata il principe è azzurro, gentile o valoroso, ma questi sono aggettivi che poco danno idea di quale sia l'aspetto fisico e le movenze dell'uomo e danno poco aiuto nel tradurre il sumenzionato valore numerico in una descrizione plausibile che non rischi di essere artificiosa e stereotipata e produrre personaggi maschili con lo stampino.
Oltretutto, se entrambi gli ideali di bellezza e quindi il corrispondente attributo non sono esclusivamente basati sulla valutazione dell'aspetto fisico ma anche di tutta una serie di comportamenti istintivi e modi di porsi che sono naturali dell'individuo e che non sono se modi di farsi notare preliminari al corteggiamento, questi risultano piuttosto evidenti nel caso della donna ma lo sono molto meno nel caso dell'uomo.
Quali sono ed erano le principali caratteristiche che fanno e facevano si che una donna distinguesse un uomo da un bell'uomo mi sono parzialmente note per il presente, ma quasi del tutto ignote per il passato.
Indubbiamente la risoluzione di questo problema richiede una consulenza di Master del gentil sesso. Come si dice: Cherchez la femme.
Quali sono ed erano le principali caratteristiche che fanno e facevano si che una donna distinguesse un uomo da un bell'uomo mi sono parzialmente note per il presente, ma quasi del tutto ignote per il passato.
Indubbiamente la risoluzione di questo problema richiede una consulenza di Master del gentil sesso. Come si dice: Cherchez la femme.
ehehehehe ottimo articolo ;)
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