martedì 16 settembre 2014

Le Avventure di Izzy Spoon - IV - Il Lungo Cammino della Vendetta - Parte I

Izzy Spoon: Izzy imprecò. Ancora più di una settimana. Si stropicciò gli occhi, stanco del viaggio e delle recenti emozioni. Inspirò profondamente. «Te la senti di proseguire un po' più velocemente? Prevedi altri pericoli lungo la strada?»

Dungeon Master: «Pericoli?» il nano sorrise. «A parte i pelle verde, potremmo incontrare qualche banda di nomadi, o qualche altra cosa schifosa che abita questo posto. Se hai visto la statua nella valle, avrai capito che si tratta di un luogo molto antico. Io me la sento di aumentare il ritmo, sono un nano, ma tu, hai un sacco di roba con te. Se ci muoviamo in fretta non stanotte, e nemmeno domani notte, ma la notte successiva potremmo riuscire a riposare dal popolo del muro. »

Izzy Spoon: «Chi è il popolo del muro?»

Dungeon Master: «Sono degli uhm... umani... che abitano su una parete di roccia da cui hanno ricavato una specie di piccola città, un villaggio diciamo. Prima vivevano dando asilo ai viandanti e alle carovane, anche noi commerciavamo abbastanza con loro. Ma adesso che c'è molto meno traffico non so come se la cavino...»

Izzy Spoon: Izzy si disse che non c'erano alternative e probabilmente quella era la strada più veloce. «Per me va bene. Andiamo allora, ne abbiamo di strada da fare ancora!» e si incamminò seguendo il nano.

Dungeon Master: Marciarono per tutto il resto della giornata. A metà pomeriggio Izzy cominciò a far fatica a tenere il passo di Darin. Il nano se ne accorse e gli disse: «Forse è il caso che cominciamo a cercare un posto dove passare la notte senza dare troppo nell'occhio, che ne dici?»

Izzy Spoon: Izzy non voleva fermarsi per alcuna ragione, ma era stremato e non voleva caricare il nano con la sua roba. «D'accordo, ma se non troviamo un posto riparato a sufficienza proseguiamo», puntualizzò Izzy.

Guardandosi intorno il giovane notò un paio di caverne sulla
parete di sinistra, mentre su quella di destra ve ne era una
ad almeno una decina di passi di altezza dal suolo.
Dungeon Master: Il nano annuì. Guardandosi intorno il giovane notò un paio di caverne sulla parete di sinistra, mentre su quella di destra ve ne era una ad almeno una decina di passi di altezza dal suolo. Poco più avanti c'era poi un avvallamento non molto discosto dalla parete rocciosa che poteva fornire una certa copertura, mentre sulla sinistra vi era un grosso arbusto spinoso dietro il quale probabilmente sarebbero passati inosservati.

Izzy Spoon: La prima cosa che pensò il ragazzo fu: “In quella caverna c'è qualche bestia immonda, ci scommetto gli stivali”, rifletté un attimo poi disse: «Darin, quella caverna a destra mi sembra un buon posto, potresti controllare se è abitata? Mi raccomando, al primo segnale di pericolo, fuggi».

Dungeon Master: Il nano annuì e si avviò verso la parete di destra. Si fermò qualche momento a guardare in alto verso la caverna, quindi si arrampicò con estrema facilità e scomparve all'interno. Dopo poco ricomparve e tornò da Izzy.
«E' profonda, ci sono due ambienti larghi più di 10 passi, uno dopo l'altro, e almeno un terzo, ma nessun odore o abitante che io abbia potuto vedere. Anche se da qui non si vedono, qualcuno si è preso il fastidio di scavare dei fori dove mettere i piedi per salire più facilmente, è roba vecchia però.»

Izzy Spoon: Izzy sembrò soddisfatto dall'analisi del nano, decise così di utilizzare la grotta come base per quel giorno. Raggiunse così il nano, facilitato dai fori nella parete di cui gli aveva parlato Darin. Insieme allestirono velocemente l'accampamento, ansiosi di riposarsi, dopodiché Izzy si accasciò nel suo giaciglio e si addormentò velocemente. Il suo ultimo pensiero fu che non ricordava più com'era passare due notti nello stesso posto, quella sensazione di sicurezza era completamente svanita, come la realtà che lascia il posto ai sogni.

Dungeon Master: Dormì pesantemente. All'improvviso si senti toccare robustamente. Quando aprì gli occhi vide Darin che incombeva su di lui.
«E' tutto a posto - disse con un gesto rassicurante - Fai tu la guardia fino all'alba, così io dormo un po’?»

Izzy Spoon: Izzy si riebbe e annuì. Si rialzò e cominciò a montare la guardia.

Dungeon Master: Era quasi completamente buio intorno a loro, nella caverna, salvo quel poco di luce lunare che filtrava dall'ingresso. Restò di guardia per un tempo indefinito. C'era un silenzio quasi innaturale in quel luogo.
Ad un certo punto la luce proveniente dall'esterno iniziò ad aumentare, segno che l'alba si avvicinava.
Il giovane aspettò paziente, fino a che la luminosità non raggiunse buona parte della grotta. Era l'alba.

Izzy Spoon: Izzy pensò che era fosse ora di partire, si inginocchiò di fianco al nano dormiente e lo tocco sulla spalla. «E' ora di partire», e si apprestò a rimettere insieme le sue cosa, pronto ad' un’altra dura giornata di marcia. Erano stati fortunati a trovare questo luogo per riposare, pensò.

Dungeon Master: Darin grugnì, ma si alzò subito e si preparò.
«Come ti senti?» chiese «Ieri sera sembravi distrutto, ti sei addormentato come un blocco di pietra.»

Izzy Spoon: «Si, ero davvero stanco. La vita nella palude deve averti reso insensibile alla fatica: nonostante fossi abituato a viaggiare, faticavo a starti dietro» e gli sorrise.

Dungeon Master: «Non è la vita nella palude, è che io sono un nano» gli disse con un certo orgoglio. Poi però si intristì per un qualche motivo. «Andiamo» aggiunse soltanto e cominciò a ridiscendere verso la via della cenere.
Si rimisero in cammino e proseguirono a lungo per quella via brulla e desolata, senza trovare tracce di altri viandanti. Verso mezzodì l'orizzonte in lontananza cominciò a incupirsi di nubi nere.
«Forse più tardi pioverà...» disse il nano senza convinzione.
«O forse nevicherà...» aggiunse un attimo dopo. «Comunque non un bell'affare per chi viaggia...»

Izzy Spoon: Izzy storse il labbro. «Possiamo evitarla in qualche modo?» chiese, ma non ne era convinto nemmeno lui. Questa regione lo stava davvero stremando.

Dungeon Master: «Possiamo solo sperare che quelle nuvole vadano a scaricare altrove il loro contenuto. Altrimenti potremmo avanzare più piano e cercare fin da subito un riparo, ma se ci fermiamo prima del tramonto di certo non arriveremo dal popolo del muro entro domani. Non ho idea di se sia pericoloso o meno viaggiare lungo questa via mentre piove o nevica, certo farà molto più freddo...»

Izzy Spoon: Izzy non voleva però tardare molto, anche se avesse dovuto affrontare le intemperie, tuttavia era abbastanza coperto e il sonno gli aveva ridonato un po' di energie. «D'accordo, cerchiamo di arrivare dal popolo del muro il prima possibile, affronteremo il maltempo.»

Varak-con-corni
I nomadi si avvicinarono fino a una decina di passi, quindi quello con le corna
li fece fermare con un gesto e avanzò da solo fino a portarsi a cinque o sei
passi da Izzy e dal nano. «Io Varak-con-corni dei Damma d'Argento. Voi chi?»
Dungeon Master: Il nano annuì vigorosamente e per un attimo Izzy ebbe l'impressione di aver visto un sorriso di compiacimento comparire sul volto di Darin.
Proseguirono fino a pomeriggio inoltrato. Le nubi erano ormai sopra la loro testa da varie ore, ma le precipitazioni per ora gli erano state risparmiate.
Dopo l'ennesima curva della via i due individuarono un gruppo di creature in groppa a piccoli cavalli che si muoveva pigramente nella direzione opposta. Erano in cinque, ma avevano almeno altrettanti animali che li seguivano senza cavaliere.
Darin guardò Izzy, ma impugnò l'ascia che aveva sottratto al nano non-morto il giorno prima, pronto a tutto.

Izzy Spoon: Izzy lo imitò sfoderando l'alabarda e adocchiando le strane creature. «Cosa sono, Darin?»

Dungeon Master: Izzy li vide avvicinarsi ma non riuscì a metterli a fuoco abbastanza nitidamente. Darin disse: «Indossano delle pelli d'animale. Uno di loro ha anche le corna dell'animale sulla testa. Visto che cavalcano pony nomadi penso si tratti di nomadi, di qualche tribù di animali cornuti...»

Izzy Spoon: Izzy pensò che fosse un degno proseguo di questo viaggio tranquillo: «Amici o nemici?», chiese in tono rassegnato.

Dungeon Master: «E chi può dirlo - il nano fece spallucce - alcuni della mia gente hanno alleanze o comunque rapporti di amicizia con qualche tribù. Io però non ne ho, né conosco né so parlare la loro lingua, tu?»

Izzy Spoon: Izzy non sapeva quale lingua potessero parlare quelle tribù barbare che si coprivano con le pelli di animali. «Non credo parlino la mia lingua, sono così isolate in questo luogo selvaggio che dubito possano aver appreso tanto sulla mia lingua. Siamo in una brutta situazione quindi. Vedremo cosa succederà» concluse il ragazzo.

Dungeon Master: «Non abitano qui. I nomadi spesso fanno da scorta alle carovane per guadagnare denaro o armi. In passato anche noi ce ne siamo serviti... Solo i pelleverde potrebbero vivere all'aperto e in un luogo del genere...»
I cinque nel frattempo si stavano avvicinando. Li avevano visti, ma non avevano mutato la loro andatura.
Ora Izzy poteva vederli chiaramente. Portavano tutti pesanti giubbe e abiti di pelle di un color rossiccio marrone, punteggiata da macchie bianche. Quello che li guidava aveva anche in testa un copricapo ricavato dalla testa di un animale simile a un cervo, ma dal palco più compatto e spesso, simile ad una lama puntuta.
Erano tutti armati con delle lance e al fianco dei cavalli erano agganciate delle faretre e degli archi. Due dei cinque avevano vistose bende che facevano intendere fossero feriti, e guardando bene su tre dei cavalli che seguivano il gruppo erano riversi dei corpi, anch'essi abbigliati in modo simile.

Izzy Spoon: Izzy si riscosse e sussurrò perché solo Darin potesse sentirlo: «Stanno arrivando, ma sono feriti. Forse non hanno interesse per noi; non fare niente se non lo fanno prima loro, e se fanno qualcosa, lascia parlare me.»

Dungeon Master: Il nano annuì, ma non si rilassò molto.
I nomadi si avvicinarono fino a una decina di passi, quindi quello con le corna li fece fermare con un gesto e avanzò da solo fino a portarsi a cinque o sei passi da Izzy e dal nano.
«Io Varak-con-corni dei Damma d'Argento. Voi chi?»

Izzy Spoon: Izzy lo guardò negli occhi, pensando a comporre frasi semplici che l'uomo potesse comprendere: «Siamo viaggiatori in cerca di fortuna. Io sono Izzy, lui è Darin. Non abbiamo niente di valore, se non le nostre vite.»

Dungeon Master: Izzy notò che il nano lo guardava stupito mentre rispondeva al nomade. Ma lui si sentiva improvvisamente più tranquillo come se fosse al sicuro.
«Parli bene la mia lingua Izzy-di-nessuna-gente. Davvero non appartieni a una delle nostre tribù?»

Izzy Spoon: «No Varak-con-corni dei Damma D'Argento, io vengo da molto lontano e non sono in viaggio da molto. Cosa vi è successo, avete combattuto?» chiese Izzy. Il ragazzo cercava di mostrarsi interessato abbastanza da far dimenticare al nomade che erano completamente indifesi.

Dungeon Master: Varak annuì. «Un mercante Rhun ci aveva pagato per accompagnarlo fino al mare, in fondo alla via. Noi abbiamo combattuto per lui e vinto. Cinque fratelli sono morti e tre portano ancora i segni della battaglia sui loro corpi. Ma dopo la battaglia, dopo che noi siamo morti per lui, mercante di Rhun Barga il porco, dice che lui non vuole più Varak e suoi fratelli e manda via noi senza la paga. Varak vorrebbe combattere ma suoi fratelli feriti e stanchi e Barga ha due mani di barbe-di-sabbia con lui anche. Così Varak torna indietro e riporta fratelli a casa per l'ultimo viaggio...»

Izzy Spoon: Izzi riflettè per un attimo: «Da dove veniva questo mercante? Potrebbe essere il luogo verso il quale stiamo andando»

Dungeon Master: «Non so da dove veniva. So che andava alla città del drago, ma non è gente con cui viaggerei... bugiardo e sudato come il maiale che è...»
il nomade sputò al suolo. «Peccato che tu non abbia nulla da barattare, ti avrei potuto dare un paio di pony e delle armi che ora non mi servono più...»

Izzy Spoon: Izzy intravide una possibilità: «Posso parlare con il mio compagno per un secondo, forse possiamo aiutarci a vicenda» chiese in maniera gentile.

Dungeon Master: Varak annuì.
Izzy Spoon: Il ragazzo prese Darin da parte e cominciò a parlargli piano: «La città del Drago, si riferisce al luogo dove stiamo andando?»

Dungeon Master: «Penso di si, forse loro chiamano così Coda del Drago...»
poi dopo un attimo di reticenza, aggiunse: «Ma parli la loro lingua? Avevo capito di no...»

Izzy Spoon: Ma Izzy lo guardò storo: «Ma come, tu non...», poi venne fulminato da un pensiero e si toccò il cuore.
“Possibile che... Hurril! Che cosa mi hai fatto?” si chiese sgomento. Adesso capiva, era impossibile che quella specie di possessione non avesse lasciato segni su di lui. Ma come poteva provare che conosceva Hurril, di certo non gli avrebbero creduto. Cercò di unire i pezzi della sua mente.

Dungeon Master: Il giovane sentì che il Talismano dei Lupi del Sole era particolarmente caldo a contatto con la sua pelle, un calore piacevole e rassicurante a un tempo.

2 commenti:

  1. Molto bella l'illustrazione del Varak-eccetera...

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  2. Grazie! In effetti è stato abbastanza difficile trovarne una che fosse abbastanza simile all'immagine che mi ero costruito in mente.

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